L’Università degli Studi di Napoli Federico II, fra le più antiche università d’Italia e del mondo, è stata fondata il 5 giugno 1224 da Federico II di Svevia, Imperatore del Sacro Romano Impero e Re di Sicilia.
Celebre per essere la più antica università fondata attraverso un provvedimento statale: tramite una lettera circolare (generalis lictera) inviata da Siracusa. Poiché fu creata per volere stesso dell’imperatore, l’Università di Napoli è considerata in assoluto la prima università laica in Europa di tipo statale (non fondata, cioè, da corporazioni o associazioni di intellettuali, o di studenti ma in forza di un provvedimento sovrano).
La storia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II
Federico II di Svevia fu sovrano del Regno di Sicilia fino al 1250, re della Germania, Imperatore del Sacro Romano Impero e re di Gerusalemme. Il Regno di Sicilia comprendeva, oltre alle tante regioni italiane, anche le coste della Tunisia, Albania e Grecia, durante il periodo di massima espansione.
La città di Napoli si contraddistingueva per la mescolanza di varie culture e lingue, riscontrate ancora oggi nel dialetto locale. Alcune parole, infatti, non appartengono alla lingua italiana ma anche a culture ben lontane dalla nostra regione.
La città partenopea rappresentava una posizione strategica a livello commerciale ma anche a livello culturale. Sia per mare che per terra arrivavano tantissimi studiosi e letterati. Ma fu grazie a Federico II, non a caso definito Stupor Mundi, che Napoli divenne il maggior polo giuridico di tutta Europa.
Federico II fu lui stesso un abile poeta, letterato ma anche scienziato, appassionato dell’astronomia e dell’algebra ed è proprio grazie a questa sua ecletticità culturale che fu il primo a fondare, inizialmente, un’università laica e, successivamente, un’università statale.
Il ruolo principale dell’università federiciana era quello di formare la classe dei giuristi e funzionari che avrebbero poi aiutato il sovrano nell’amministrazione del suo Regno.
Poco tempo dopo l’istituzione dell’università, si diffuse al suo interno anche lo studio delle discipline liberali e della teologia. Personaggi illustri hanno studiato in questa università, ricordiamo infatti San Tommaso d’Aquino che studiò proprio nel convento di Piazza San Domenico Maggiore a Napoli.
Un’altra importante figura è quella di Gian Battista Vico, filosofo napoletano e professore all’università mentre della metà dell’Ottocento ricordiamo il celebre Francesco De Sanctis, presidente della Pubblica Istruzione. Ancora oggi l’aula della sede centrale a Corso Umberto I, contiene un busto in bronzo di De Sanctis al centro della parete.
La Federico II rimane ancora oggi un polo culturale molto importante che alimenta però l’Europa, a causa del fenomeno della “fuga dei cervelli”, molti studenti fuggono dall’Italia per raggiungere i propri sogni e obbiettivi all’estero.