Lucrezia Borgia, l’avvelenatrice del Rinascimento, una delle donne più ammirate del suo tempo, il 24 giugno del 1519 abbandonava la sua vita terrena.
Il 24 giugno del 1519 moriva Lucrezia Borgia
La sua figura è stata immortalata in dipinti e poemi, la sua fama ha attraversato tutto il ‘500 senza conoscere crisi, la sua famiglia sarebbe stata definita “dinsfunzionale” secondo i più moderni criteri della psicolanalisi.
Lucrezia Borgia è da sempre un simbolo, specialmente per le donne, ma per i motivi sbagliati. Chiamata, erroneamente, “l’avvelenatrice”, considerata una donna peccaminosa e dedita alla lussuria, la bella del Rinascimento era invece una donna vittima dei giochi di potere della sua famiglia.
In primis suo padre, il cardinale Rodrigo Borgia, l’infausto Papa Alessandro VI, passando poi per suo fratello, il Valentino, Cesare Borgia.
Senza dimenticare la cognata, un’altra delle icone del suo tempo, Isabella D’Este, grande rivale di Lucrezia e sua cordiale nemica alla corte di Ferrara.
Una vita ricca di avvenimenti ma troppo breve quella di Lucrezia, che comunque non le ha impedito di diventare uno dei simboli di quel periodo fastoso e irripetibile che fu il Rinascimento italiano.