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30 aprile 1975, con la caduta di Saigon terminava la Guerra del Vietnam

Il 30 aprile del 1975 terminava la Guerra del Vietnam, la prima vera sconfitta politico-militare degli Stati Uniti e la rovina per una generazione. Il conflitto durò dal 1955 al 1975 e vide contrapposte le forze insurrezionali filo-comuniste e le forze governative della cosiddetta Repubblica del Vietnam.

30 aprile 1975, fine della Guerra del Vietnam

Il conflitto, iniziato fin dalla metà degli anni ’50 con il primo manifestarsi di un’attività terroristica e di guerriglia in opposizione al governo sudvietnamita, vide il diretto coinvolgimento degli Stati Uniti d’America, che incrementarono progressivamente secondo la strategia dell’escalation le loro forze militari in aiuto al governo del Vietnam del Sud, fino ad impegnare un’enorme quantità di forze terrestri, aeree e navali dal 1965 al 1972, con un picco di 550.000 soldati nel 1969.

In appoggio alle forze statunitensi parteciparono al conflitto anche contingenti inviati dalla Corea del Sud, dalla Thailandia, dall’Australia, dalla Nuova Zelanda e dalle Filippine.

Sull’altro versante, intervenne direttamente in aiuto delle forze filo-comuniste dell’FLN (definite Viet Cong dalle autorità statunitensi e sudvietnamite) l’esercito regolare del Vietnam del Nord che infiltrò, a partire dal 1964, truppe sempre più numerose nel territorio del Vietnam del Sud, impegnandosi in duri combattimenti contro le forze statunitensi nel corso di offensive culminate nella campagna di Ho Chi Minh nel 1975.

La Cina e l’Unione Sovietica appoggiarono il Vietnam del Nord e le forze Viet Cong con continue e massicce forniture di armi e con il loro appoggio politico-diplomatico.

La guerra ebbe fine il 30 aprile 1975, con la caduta di Saigon, il crollo del governo del Vietnam del Sud e la riunificazione politica di tutto il territorio vietnamita sotto la dirigenza comunista di Hanoi.

 

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