Il mattino del 6 agosto del 1945, alle ore 8:15, l’aeronautica militare statunitense sganciò la bomba atomica chiamata “Little Boy” sulla città giapponese di Hiroshima, seguita tre giorni dopo dal lancio dell’ordigno “Fat Man” su Nagasaki. Il numero di vittime dirette è stimato da 100 000 a 200 000, quasi esclusivamente civili.
6 agosto 1945, viene sganciata la bomba atomica su Hiroshima
Gli Stati Uniti, con l’assistenza militare e scientifica del Regno Unito e del Canada, erano già riusciti a costruire e provare una bomba atomica nel corso del Progetto Manhattan, un progetto scientifico-militare teso a costruire l’ordigno atomico prima che gli scienziati impegnati nel Programma nucleare tedesco riuscissero a completare i propri studi per dare a Hitler un’arma di distruzione di massa.
Il primo test nucleare, nome in codice “Trinity”, si svolse il 16 luglio 1945 ad Alamogordo, nel Nuovo Messico. Una bomba di prova, denominata “The Gadget” fu fatta esplodere con successo.
La fine della guerra in tempi brevi
Il presidente degli Stati Uniti d’America Harry Truman, che venne a conoscenza dell’esistenza del Progetto Manhattan solo dopo la morte di Franklin D. Roosevelt, decise di utilizzare la nuova bomba sul Giappone.
Nelle sue intenzioni dichiarate il bombardamento doveva determinare una risoluzione rapida della guerra, infliggendo una distruzione totale e infondendo quindi nel governo giapponese il timore di ulteriore distruzione: questo sarebbe stato sufficiente per determinare la resa dell’Impero giapponese.
La scelta di Hiroshima
La scelta della data del 6 agosto si basò sul fatto che nei giorni precedenti diverse nubi stratificate coprivano la città, mentre il giorno dell’attacco il tempo era variabile.
L’obiettivo inizialmente designato per il bombardamento atomico era Kokura, ma a causa delle nubi estremamente fitte che sovrastavano la città si decise di cambiare bersaglio.
Quando gli altri B-29 stavano già volando ricevettero la risposta affermativa per bombardare Hiroshima.