NAPOLI. Vertenza Anm: sulla crisi dell’azienda del trasporto pubblico è intervenuto Marco Sansone, responsabile del Coordinamento regionale della Usb, Unione sindacale di base. Ecco cosa ha detto nell’intervista rilasciata a L’Occhio di Napoli.
Marco, da quanto il peso della questione Anm è divenuto ormai insostenibile per i lavoratori?
“Da troppo tempo. Dalla fusione delle tre aziende (ANM, METRONAPOLI e NAPOLIPARK) confluite in un’unica azienda (ANM) il 1° gennaio 2014, abbiamo più volte chiesto alla dirigenza di omogenizzare parti normative ed economiche, onde evitare squilibri e poca trasparenza tra lavoratori, cosa che puntualmente si è riversata in modo negativo sulla qualità del servizio offerto alla clientela.”
Sentite la vicinanza delle istituzioni, oppure i vertici sono lontani dalla problematica?
“I vertici della Proprietà, il Comune di Napoli, e soprattutto dell’Azienda ANM, si sono dimostrati sordi e lontani dalle problematiche denunciate dal personale front-line in tutti questi anni.”
Avete già battuto il terreno del dialogo con il Comune e la Regione? Da questi due enti sono arrivate risposte?
“Nelle dichiarazioni pubbliche di De Magistris, fino a ieri, sembrava esserci la volontà di mantenere l’Azienda partenopea pubblica. Questo costava con le intenzioni del Governatore della Regione Campania De Luca. Ma dalle ultime scelte politiche dell’Amministrazione Comunale sembra ci sia un’inversione di tendenza: noi crediamo che tra De Magistris e De Luca si sia stretto un patto per ridividere trasporto su ferro e trasporto su gomma, mettendo selvaggiamente sul mercato quest’ultimo.”
Siamo d’accordo che la privatizzazione non sia un bene ma tu, in qualità di sindacalista, quale credi possa essere la soluzione più idonea?
“La soluzione non può che essere politica. Il Governo deve farsi carico del “salvataggio” di ANM così come si fece per EAV. Detto questo, la soluzione “interna” potrebbe essere la fusione di ANM e CTP nell’Azienda Unica Metropolitana, il che consentirebbe di attingere all’avanzo libero di bilancio di Città Metropolitana, cosa più volte dichiarata, tra l’altro, dal Sindaco stesso durante l’ultima campagna elettorale.”
Lo sciopero è un diritto garantito dall’articolo 40 della nostra Costituzione, su questo non c’è dubbio, ma per te è davvero un valido strumento per risolvere questa crisi?
“Lo sciopero è certamente uno strumento importante. Lo dimostra l’azione politica, spesso antidemocratica, adottata dal Governo per differire o ridurre le azioni di sciopero. Non basta però, la piazza, così come ogni altra forma di mobilitazione dei lavoratori, devono rappresentare l’altro strumento di conflitto contro chi sta distruggendo il mondo del lavoro.”
Dal lungo ciclo di proteste e di battaglie che stai conducendo, cosa auspichi per te e i tuoi colleghi nel prossimo futuro?
“L’auspico più grande è che lavoratori e cittadini capiscano che la partecipazione, la presa di coscienza e la lotta sono le uniche armi per difendere i nostri diritti. Solo così, evitando inutili e dannose “lotte tra poveri”, potremo davvero raggiungere, nel nostro caso, garanzie occupazionali per i lavoratori e diritto alla mobilità per i cittadini.”
A questo punto, non mi resta che augurarti buona fortuna sperando che, almeno stavolta, una buona dose di idealismo possa portare i migliori risultati.
“Grazie, speriamo che questa crisi la possa pagare chi l’ha generata! Noi non molleremo!”