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I sindaci di Ischia a De Luca: per il terremoto «50 milioni sono insufficienti»

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ISCHIA. I primi cittadini di Ischia non credono che sia sufficiente la somma di 50 milioni di euro (10 milioni per il 2018, 20 milioni per il 2019 e 20 milioni per l’anno 2020), stanziata dal governo per la riparazione dei danni causati dal terremoto. Le istituzioni ischitane, difatti, si sentono messe da parte rispetto alle zone toscane colpite dall’alluvione.
«È di tutta evidenza – scrivono i sindaci in un documento consegnato al presidente della giunta regionale Vincenzo De Luca incontrato oggi – che tale somma non solo sarebbe del tutto insufficiente per una seria ricostruzione, ma non consentirebbe neanche di iniziare». Il comunicato reca la firma dei sindaci Giovan Battista Castagna, Francesco Del Deo, Giacomo Pascale, Vincenzo Ferrandino, Dionigi Gaudioso e Rosario Caruso. «Ove mai dovesse essere fondata tale cifra – proseguono i primi cittadini – significherebbe che a distanza di oltre due mesi, il nostro Governo ancora non ha ben chiaro cosa sia successo sull’isola d’Ischia. L’importo da assegnare deve essere proporzionato ai gravi danni subiti dalle tre comunità, per consentire ai cittadini, così duramente colpiti, di riappropriarsi del proprio territorio. I danni risultanti dall’analisi sommaria delle schede Aedes ammontano a oltre 600 milioni di euro solo per il patrimonio privato». Gli amministratori della città concludono il documento con un bilancio dei danni del terremoto del 21 agosto: «2100 abitazioni danneggiate; 90 aziende (di cui 15 alberghi), tutte le scuole (15 edifici), le chiese (11 edifici), e molti edifici pubblici, dichiarati inagibili; 2600 sfollati; 780 lavoratori che hanno perso il loro impiego, per questa stagione e anche la prossima».

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