MARANO DI NAPOLI. La morte di Totò Riina, come hanno detto in molti, porterà con sé tanti misteri che potrebbero raccontare tanto della storia repubblicana degli ultimi decenni. Insieme ai grandi arcani, la scomparsa del boss di Cosa Nostra ha suscitato anche il recupero di aneddoti e retroscena più o meno noti. Su tutti, alcune storie che riguardano gli incontri – rari e avvolti dal mistero – col fondatore della Nuova Camorra Organizzata Raffaele Cutolo.
Riina e Cutolo, storia di una sfida mancata
La forza di Cosa Nostra a cavallo tra anni Ottanta e Novanta consistette nella capacità di espandersi un po’ in tutto il territorio, a partire dagli agganci con la camorra napoletana e la ‘ndragheta calabrese. In queste due regioni, Totò Riina fu alquanto attivo. Spesso in Calabria, meno a Napoli e dintorni dove l’organizzazione criminale creata da Raffaele Cutolo era alle prese con una vera e propria guerra contro la Nuova Famiglia di Bardellino, Iovine, Giuliano, Zaza. Una faida che lasciò per strada circa 6.000 morti: numeri impressionanti.
Negli anni Ottanta, Totò Riina arrivò a Marano, feudo della famiglia Nuvoletta, per un summit con il clan campano. In quel periodo Raffaele Cutolo, evaso dal manicomio criminale di Aversa, trovava rifugio proprio presso i Nuvoletta. L’incontro di Marano fu l’occasione per riunire anche i due boss che si ritrovarono così l’uno di fronte all’altro. L’evento si verificò a Poggiovallesana. Qui, come racconta Giorgio Mottola nel suo libro-inchiesta Camorra nostra. Nascita di una S.p.a criminale, ci fu un episodio “degno” di Gomorra.
«O spari o ti piscio sulla pistola»
La sfida mancata tra i due boss, che poi si tramutò in realtà in un’alleanza tra le organizzazioni criminali, è uno scontro mancato tra Totò Riina e Cutolo. Una storia di pistole e urina. Come racconta Mottola, il boss di Cosa Nostra avrebbe puntato la pistola contro Cutolo che però non si mosse. Anzi, ‘O Prufessore ‘e Ottaviano lo guardò e disse: «O spari o ti piscio sulla pistola».
A questo punto avviene il vero colpo di scena: «Cutolo, però, aveva solo iniziato la sua sceneggiata – scrive Mottola nel suo libro. – Si alzò e, piantandosi di fronte a Riina, aprì la patta e gli pisciò la scarpa». L’episodio sembra un misto tra realtà e finzione, anche perché fu raccontato dallo stesso Cutolo durante un interrogatorio, ancora secretato. Per quanto verosimile, va comunque preso con le pinze – come si suol dire. Anche se resta una testimonianza importante di alcuni dettagli che riguardano gli incontri/scontri interni alla criminalità organizzata.