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#PizzaUnesco, Sinistra italiana: “Significato profondo”

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NAPOLI. Tra i commenti soddisfatti e compiaciuti per lo straordinario risultato ottenuto dall’arte dei pizzaioli napoletani c’è anche quello di Tonino Scala, coordinatore regionale di Sinistra italiana. Qui di seguito, la nota del partito.

Pizza e Unesco, la nota di Sinistra italiana

“Cento Paesi e oltre due milioni di firme hanno accompagnato la decisione di riconoscere da parte dell’UNESCO L’ arte del pizzaiuolo napoletano patrimonio culturale dell’Umanità. La motivazione ufficiale riconosce la fase e modalità di preparazione della pizza come un originale know-how di competenze gastronomiche, artistiche, culturali, di socialità e tecnica lavorativa che si trasforma in una indiscutibile ricchezza da preservare e valorizzare. Per molti giovani praticanti, diventare Pizzaiuolo rappresenta anche un modo per evitare la marginalità sociale. Insomma nella pizza non c’è solo la riconosciuta bontà ma una storia, una cultura e un territorio che si fondono in un unico e irripetibile sapore: quello della napoletanità.

Bene ha fatto, quindi, la Commissione Internazionale preposta al prestigioso riconoscimento a consacrare la cultura di una eccellenza storica italiana e non il mero prodotto commercializzato.

Ma tra le righe della motivazione occorre sapere leggere anche un altro significato, oserei dire più profondo, che riguarda non solo la tecnica produttiva e la sua relazione ambientale ma il lavoro che, riconosciuto come arte, diventa, nella sua stessa proiezione di costume relazionale, un valore, un patrimonio da tutelare.

Senza il riconoscimento della centralità del mestiere non vi sarebbe il resto. Quindi, per la prima volta nella meritoria storia decennale dell’UNESCO non è solo un monumento, una città, una cultura, un’opera dell’ingegno creativo a essere riconosciuto ma il lavoro in sé che diventa patrimonio immateriale universale.

Una gran bella cosa perché in un mondo che più che la democrazia e i diritti ha globalizzato le speculazioni, gli sfruttamenti e le guerre, e dove il lavoro sta perdendo sempre più la sua funzione sociale e di dignità per milioni di uomini e donne, il riconoscimento universale del mestiere del pizzaiolo riscatta il valore del capitale umano e ripropone con forza il dovere di tutelarlo.

Da Napoli non parte solo un messaggio evocativo pieno di meritato orgoglio ma anche un incoraggiamento per continuare a sperare in un mondo più libero ed uguale”.

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