NAPOLI. Medici che percepiscono lo stipendio dall’università e, al contempo, gestiscono uno o più studi privati, svolgono lezioni, prendono parte a seminari e corsi di formazione che prevedono un’ulteriore remunerazione o sono addirittura dipendenti di centri diagnostici.
Con quest’inchiesta, avviata da Il Corriere del Mezzogiorno ad inizio dicembre e nota col nome di “incaricopoli”, trema parte della sanità campana. Dopo lo scandalo delle cinque facoltà dell’Università Federico II, è a volta della Seconda università di Napoli, in particolare del vecchio Policlinico di Caserta sito in piazza Miraglia.
L’inchiesta e le operazioni
La Guardia di Finanza ha provveduto al sequestro degli elenchi di tutti i medici e ricercatori stipendiati dall’Università “Luigi Vanvitelli”. Sono ben 260 i nomi esaminati con attenzione dalla Procura della Corte dei Conti della Campania. Il danno maggiore è di natura erariale: se le accuse venissero confermate, ci sarebbe la prova che oltre un milione di euro è finito nelle tasche di medici e professori anziché nelle casse dell’ateneo.