NAPOLI. Un discreto quantitativo di droga è stata rinvenuta e sequestra ad un detenuto del carcere di Secondigliano a Napoli.
La dinamica
Plauso per questa operazione è stato espresso dal segretario generale del Sindacato autonomo polizia penitenziaria Sappe Donato Capece, che ricostruisce anche quanto avvenuto: “La polizia penitenziaria ha condotto una perquisizione nelle celle, anche avvalendosi delle unità cinofile del corpo di stanza a Benevento nell’ambito di una operazione di prevenzione che ha portato ad un arresto nel penitenziario la vigilia di Natale ed ulteriori rinvenimenti lo scorso 29 dicembre. Nonostante la latitanza di chi ha il dovere di prendere decisioni che possano risolvere i malanni di Secondigliano, la polizia penitenziaria, costretta a lavorare per oltre 8 ore a causa della carenza di personale, non si distrae un attimo. Una lode a questi uomini che ogni giorno ci rendono orgogliosi di lavorare con loro!”
I pericoli della droga in carcere
Ancora una volta, Capece evidenzia i pericoli che avrebbero potuto comportare la circolazione di droga in carcere: “Questo ennesimo rinvenimento di stupefacente destinato a detenuti, scoperto e sequestrato in tempo dall’alto livello di professionalità e attenzione dei baschi azzurri in servizio nel carcere di Secondigliano evidenzia una volta di più come sia reale e costante il serio pericolo che vi sia chi tenti di introdurre illecitamente sostanze stupefacenti in carcere. Ogni giorno la polizia penitenziaria porta avanti una battaglia silenziosa per evitare che dentro le carceri italiane si diffonda uno spaccio sempre più capillare e drammatico, stante anche l’alto numero di tossicodipendenti tra i detenuti. L’hashish, la cocaina, l’eroina, la marijuana e il subutex – una droga sintetica che viene utilizzata anche presso il SERT per chi è in trattamento – sono quelle che più diffuse e sequestrate dai baschi azzurri. Ovvio che l’azione di contrasto, diffusione e consumo di droga in carcere vede l’impegno prezioso della polizia penitenziaria, che per questo si avvale anche delle proprie unità cinofile. Questo fa comprendere come l’attività di intelligence e di controllo del carcere da parte della polizia penitenziaria diviene fondamentale. E deve convincere sempre più sull’importanza da dedicare all’aggiornamento professionale dei poliziotti penitenziari, come ad esempio le attività finalizzate a prevenire i tentativi di introduzione di droga in, proprio in materia di contrasto all’uso ed al commercio di stupefacenti”.