SANT’ANTONIO ABATE. In data 31 gennaio 2018, si è svolto, presso la Biblioteca Comunale di Sant’Antonio Abate, un incontro pubblico di presentazione del preliminare di piano urbanistico. Grande è stata la partecipazione della cittadinanza, sia in termini numerici che di raccolta considerazioni e proposte. Ciò dimostra la volontà di tutti, cittadini e amministratori, di giungere, dopo ben cinquant’anni, all’approvazione del piano urbanistico.
Fino al 7 febbraio 2018 – tramite posta elettronica (e-mail: info@pucsantantonioabate.it – pec: protocollo.comunesantantonioabate@pec.it), oppure in maniera cartacea presso il protocollo del Comune di Sant’Antonio Abate -, sarà possibile presentare pareri, valutazioni, considerazioni e proposte sul preliminare di P.U.C. approvato dalla Giunta Comunale.
Tutti gli atti relativi alla procedura, sono visibili sull’albo pretorio dell’Ente all’indirizzo www.comunesantantonioabate.it e sul sito internet dedicatowww.pucsantantonioabate.it .
“Per la prima volta – ha affermato l’Assessore al ramo Alfonso Manfuso -, tramite diversi strumenti, e grazie all’impegno di un team di esperti, in primis il Prof. Ing. Roberto Gerundo, è stata data la possibilità ai cittadini, entro trenta giorni, di presentare contributi e osservazioni in merito la definitiva stesura del piano, affinchè la Giunta possa, qualora necessario, rimodulare il preliminare di piano. Il passaggio successivo sarà la V.I.A. (valutazione impatto ambientale), per cui interverranno Provincia, A.S.L., autorità di bacino, Comuni limitrofi ecc.
Si tratta per il nostro Comune di un momento cruciale in quanto il P.U.C. rappresenta per la comunità uno strumento indispensabile per lo sviluppo economico del territorio, che manca da troppo tempo, per questo quanto prima sarà convocata la conferenza dei servizi. Obiettivo dell’approvazione del P.U.C. è il perseguimento di uno sviluppo sostenibile: ambientale, economico e sociale, nonché occupazionale e turistico-ricettivo; infatti sarà possibile creare un interporto/ scalo merci anche grazie alla doppia viabilità (dato il completamento – in corso – della 268)”.