NAPOLI. L’azienda pubblica dei trasporti, questa la tesi del presidente Simeone, già espressa anche in una seduta congiunta con la commissione Bilancio, potrebbe trarre beneficio dal reinserimento di questo asset nel nuovo piano industriale. Nella riunione odierna, la commissione, proprio su proposta del presidente, ha deciso di indirizzare una lettera al Sindaco e al presidente del Consiglio comunale, all’assessore proponente, al comandante della Polizia Locale ed al direttore generale, per chiedere che la delibera sia ritirata.
La delibera n. 699 del dicembre 2017, su proposta dell’assessora alla Sicurezza urbana e alla Polizia Locale Clemente, propone di affidare in concessione a terzi il servizio di rimozione, deposito e custodia dei veicoli che sostano in violazione del Codice della Strada, finora gestito dalla Polizia Locale, di revocare di una delibera del 1995 per la gestione diretta del servizio, di rivedere le tariffe, con la motivazione della difficoltà ad assicurare all’interno il servizio per la scarsità di personale e mezzi (peraltro bisognosi di riparazione e manutenzione) e di idonee aree per il deposito dei mezzi rimossi.
Le valutazioni dei consiglieri
Diverse le valutazioni espresse dai consiglieri nel corso della discussione che, ha fatto rilevare il consigliere Santoro (Misto – Fratelli d’Italia), si sarebbe giovata del confronto con l’assessora e il dirigente competente nel merito delle questioni poste. Per il consigliere Sgambati (Agorà), la delibera capovolge la linea tracciata dall’amministrazione comunale della città, contraria alle esternalizzazioni, senza contare che sono stati già sollevati interrogativi e pesanti dubbi sulla trasparenza delle motivazioni e delle procedure previste; per Esposito (PD) occorre da parte dell’amministrazione uno sforzo per mantenere nell’ambito pubblico questa attività, valutando con attenzione: la necessità di assicurare il servizio alla città, le difficoltà aziendali di Anm, azienda che ha al proprio interno il know how necessario, come confermato dall’amministratore Anm Maglione, prima delle dimissioni; per Brambilla (Movimento 5 Stelle) alcuni elementi necessitano di approfondimenti e verifiche, ad esempio, i ricavi che secondo la delibera negli ultimi anni vanno scemando, la mancata valutazione del valore economico del servizio, la reale situazione dei 17 mezzi oggi a disposizione, dei quali solo 3 funzionanti, per i quali si ipotizza soltanto un costo di riparazione di 8mila euro ciascuno; prioritaria preoccupazione deve essere, per Langella (Agorà), quella di ridare respiro alla mobilità cittadina penalizzata da troppi anni anche dalla carenza dei carri attrezzi, per cui, mentre sarebbe stato opportuno un coinvolgimento preventivo della commissione Mobilità sulle soluzioni possibili, per rispettare il ruolo di indirizzo del Consiglio occorre avanzare proposte perché sia garantito che il servizio resti in capo al Comune; per salvare le partecipate sull’orlo del fallimento, per Moretto (Prima Napoli), occorre creare lavoro e redditività per queste aziende che la politica dell’amministrazione ha impropriamente ridotto ad ammortizzatori sociali; inoltre, le recenti prese di posizione della Corte dei Conti sulla mancata utilizzazione e messa a reddito di spazi comunali fa cadere uno dei presupposti della delibera, cioè quello della insufficienza delle aree per il deposito e la custodia dei mezzi; c’è la necessità di riportare nelle opportune sedi politiche la discussione, ha detto Coppeto (Sinistra Napoli in Comune a Sinistra) per conseguire l’obiettivo di inserire nel piano industriale di Anm che sarà elaborato nell’ambito della procedura di concordato preventivo il servizio, e ciò anche per non mortificare il capitale umano dell’azienda, così come avvenuto in altre esternalizzazioni fatte da Anm, ad esempio, della segnaletica.