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La ribellione di Mondonico, la sedia al cielo per protestare contro l’arbitro

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NAPOLI. Emiliano Mondonico, scomparso oggi all’età di 71 anni, era anche ribellione, voglia di rivalsa, voce degli ultimi in un mondo del calcio che iniziava a guardare sempre più ai potenti. L’eredità che Mondonico ha lasciato al mondo del pallone è anche, se non soprattutto, qui.

Torino-Ajax, finale di Coppa Uefa e sedia al cielo

L’ex allenatore, tra le altre, di Cremonese, Atalanta, Torino e Napoli, ha scritto pagine di storia del calcio difficili da eguagliare.

Dopo aver portato al Cremonese in Serie A dopo 54 anni e l’Atalanta in semifinale di Coppa delle Coppe, il “Mondo” compie il suo capolavoro a Torino. Con lui i granata arrivano terzi in campionato e raggiungono la finale di Coppa Uefa contro l’Ajax.

È la stagione 1991-1992 e Mondonico porta i suoi giocatori ad un passo dalla storia. In finale, però, qualcosa va storto. E quel qualcosa è da scovare anche nell’arbitraggio.

La doppia finale (all’epoca si disputavano andata e ritorno) premia gli olandesi che pareggiano 2-2 a Torino e bloccano i granata sullo 0-0 ad Amsterdam. Quella doppia sfida, però, sarà ricordata soprattutto per la singolare protesta di Emiliano Mondonico. Quando Cravero viene steso in area di rigore da un avversario e l’arbitro non fischia il penalty, il “Mondo” alza una sedia al cielo per protestare.

Anni dopo spiegherà quell’episodio così: “Arrivare secondi è la cosa più brutta, meglio essere eliminati al primo turno. Vai in finale arrivi secondo, e ti accorgi che non conti più niente”.

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