Cronaca

“Mi chiamavano Cazzolina, quando finiva la scuola ero triste”, il racconto di Lucia Azzolina

Lucia Azzolina parla del passato in una intervista: dalla scuola al rossetto passando per il soprannome Cazzolina

Lucia Azzolina parla del suo passato in una intervista a Repubblica. Il ministro dell’Istruzione ha raccontato delle prese in giro per il suo cognome e anche del motivo per il quale non appare mai in pubblico senza il suo immancabile rossetto rosso.

L’intervista sul passato di Lucia Azzolina

Già al liceo mi chiamavano Cazzolina, e ne ridevo, e ora, per aiutarli a ridere, mi tingo le labbra ancora di più“. Una rivelazione choc da parte del ministro dell’Istruzione, le cui labbra tinte di rosso sono spesso diventate il tratto peculiare delle caricature e delle imitazioni.

Non sono femminista militante. Anche se, quando ho letto le volgarità sessiste contro di me, una forte tentazione mi è venuta. Amo moltissimo questo Papa, e tengo sul tavolo, come guida morale, le opere di don Milani, ma non sono credente, sono agnostica“.

Il rapporto con la scuola

“La scuola divenne il nascondiglio del mio disagio. Quando finiva e tutti festeggiavano, diventavo triste. Per fortuna i miei insegnanti violavano la regola e mi permettevano di prendere in prestito più di due libri per volta. Erano i classici russi, Oblomov e Anna Karenina, i francesi Flaubert e Maupassant… Ogni tanto andavamo al mare, nella spiaggia di Noto, che è la più bella del mondo“.


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