Cultura ed Eventi Napoli, Napoli

Primo Maggio al Museo e Real Bosco di Capodimonte

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NAPOLI. Martedì 1 Maggio 2018 il Museo e Real Bosco di Capodimonte sarà regolarmente aperto, dalle ore 8.30 alle ore 19.30. Un’occasione per apprezzare le mostre in corso: Carta Bianca. Capodimonte Imaginaire, a cura di Sylvain Bellenger e Andrea Viliani (fino al 17 giugno 2018, secondo piano): dieci personalità attive in diversi campi del sapere (Laura Bossi Régnier, Giuliana Bruno, Gianfranco D’Amato, Marc Fumaroli, Riccardo Muti, Mariella Pandolfi, Giulio Paolini, Paolo Pejrone, Vittorio Sgarbi e Francesco Vezzoli) hanno accettato la sfida di allestire una propria sala-mostra nel Museo di Capodimonte scegliendo dieci opere tra le 47mila custodite. Tutti i visitatori sono invitati a prendere parte al contest #lamiacartabianca: diventa anche tu curatore.

Primo Maggio, a Capodimonte bosco e museo aperti

Al primo piano (sala 6) per il ciclo di mostre-focus L’Opera si racconta si potrà ammirare la Sacra Conversazione di Konrad Witz (25 marzo – 1 luglio 2018): la pittura di Witz è messa a confronto con due manoscritti della metà del XV secolo provenienti dalla sezione “Manoscritti e Rari” della Biblioteca nazionale di Napoli: Horae Beatae Mariae Virginis Secundum usum rothomagensis, Heures à l’usage de Rouen, 214 fogli di cui 40 in grandi miniature, e Horae Beatae Mariae Virginis, Livre d’Heures, 181 fogli di cui 8 in grandi miniature.

Sempre al primo piano sarà possibile visitare le sale della storica Armeria di Capodimonte, ovvero la collezione di armi del Museo di Capodimonte, una delle più notevoli d’Europa, recentemente riaperta. Costituita dalle armi che appartenevano alla famiglia Farnese tra la fine del XV e il XVII secolo, fu ricevuta in eredità da Carlo di Borbone, che vi aggiunse nel Settecento la sua raccolta di armi da fuoco, alcuni doni diplomatici ed altre armi prodotte dalla Real Fabbrica di Napoli. Nell’Ottocento Ferdinando IV arricchì la collezione con alcuni pregiati manufatti cinquecenteschi, recuperati durante il suo esilio a Palermo.

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