NAPOLI. Altra tegola per l’ente comunale. La vicenda delle novanta cappelle gentilizie sequestrate dal Comune di Napoli al cimitero di Poggioreale è giunta ad un passaggio importante. Ieri, come riportato da Il Mattino, la IV Sezione del Tribunale Civile di Napoli ha accolto il ricorso di una ex proprietaria che chiedeva di rientrare in possesso del manufatto e di veder finalmente rimossi i lucchetti che impedivano l’accesso all’interno. Una vicenda, quelle delle cappelle gentilizie, che rischia di pesare come un macigno sulle già disastrate casse comunali. L’iter giudiziario è ancora ben lungi dall’essere concluso ma i giudici del tribunale partenopeo hanno emesso una sentenza che potrebbe dare molti grattacapi ai ragionieri di palazzo San Giacomo.
Cappelle del cimitero di Poggioreale sequestrate, la vicenda
L’avvocato Giovanni Rubinacci, legale del comitato Tutela del Sepolcro Gentilizio – una sigla che racchiude gli ex proprietari dei manufatti – ha spiegato come il Comune sia stato condannato al pagamento delle spese processuali. 2500 euro, questa è la cifra che il Comune dovrà sborsare, che potrebbe essere moltiplicata per 90. Tanti sono, infatti, i ricorsi pronti a partire.
«Se tutti i ricorsi dovessero essere accettati con la stessa condanna – ha dichiarato il legale – l’aggravio sulle finanze comunali già provate dal dissesto finanziario sarebbe pesante. Se il Comune fosse stato più saggio e diligente avrebbe operato in maniera saggia e a tutela della collettività. Invece – ha concluso – sta facendo il suo stesso danno».