NAPOLI. Riportiamo di seguito una nota di Giuseppe Alviti, presidente nazionale delle guardie giurate, con la quale si cerca di illustrare rischi, oneri e onori delle guardie giurate e dell’essenza stessa di questo mestiere.
“Ecco cosa significare essere una guardia giurata”
“Voglio con questa mia descrivere il mestiere delle guardie giurate, gemelle minori delle forze dell’ordine per salario, tutele e rischi. Il tutto condito da una serie di limiti – più che legittimi – che tuttavia possono mettere in seria discussione il senso stesso della loro attività di tutela e vigilanza. Troppo comodo dichiarare di voler tutelare chi si trova a svolgere funzioni di vigilanza privata. La nostra protesta non riguarda solo l’aspetto economico ma è qualcosa di più profondo di più radicato che riguarda il nostro modo di essere cittadini e di avere il diritto di poter manifestare contro chi crede che NOI non esistiamo , contro chi crede che non abbiamo capacità relazionali e di confronto contro chi non vuole ascoltare le nostre ragioni La verità, e unica verità, è che le tariffe esposte sono drogate da una visione distorta della realtà, a causa della poca capacità di vedere fuori dagli interessi economici e della assoluta mancanza di rispetto dell’intelligenza collettiva.
Noi guardie giurate esistiamo, la nostra intelligenza collettiva esiste, la nostra visione di collettività è viva. Noi abbiamo la capacità di pensare liberi da ogni condizionamento politico e di resistere a tutti i subdoli tentativi di screditare la nostra azione che e ‘ a tutela della collettività e protezione del bene comune e sopratutto privato. Ci hanno provato ma abbiamo resistito perché il nostro senso di giustizia sociale è più forte delle loro parole vuote per edificare una società senza speranza, più debole, dove il concetto per il quale chi ha un lavoro è un persona ricca e facoltosa e pertanto ha una colpa che deve pagare.
Noi non ci stiamo, non cederemo al loro tentativo di comprare con pochi centesimi la nostra intelligenza e la nostra visione di giustizia sociale. Si sbagliano a credere di potere comprare la nostra rinuncia al dialogo, e quindi interrompere la nostra ricerca della soluzione migliore e più equa per tutti a partire dalla sicurezza sul lavoro e dalla gratuita violenza solo perche appartenenti alla divisa si ma anello piu debole del comparto. Decidiamo insieme la soluzione migliore. Se non riterrete opportuno offrirci questa reciproca opportunità, saremo ancora più delusi da questa politica cieca, sorda e lontana dai problemi della gente”.