NAPOLI. La commissione Giovani, presieduta da Claudio Cecere, ha proseguito oggi il confronto sulle problematiche della Movida in città. È intervenuto Vincenzo De Pompeis, rappresentante degli esercenti dei locali di pubblico spettacolo in seno a Confcommercio.
Movida e giovani
Un confronto in commissione Giovani che ha raccolto nelle ultime settimane le istanze dei comitati civici dei diversi quartieri cittadini coinvolti dalla Movida, e che punta a sentire tutti i soggetti interessati per trovare soluzioni capaci di ripristinare la legalità e l’ordine pubblico.
E’ stata la volta oggi di Vincenzo De Pompeis, rappresentante in Confcommercio dell’Associazione Italiana Imprese Intrattenimento di Ballo e Spettacolo (Silb – Fipe), che ha evidenziato l’importanza di trovare un punto di incontro tra le esigenze degli esercenti e quelle dei residenti. Il disturbo della quiete pubblica, ha tuttavia precisato De Pompeis, resta un punto dirimente, e la sua associazione non rappresenta chi trasgredisce a questo principio. Esistono inoltre leggi che consentono di agire contro quei pubblici esercizi che, con musica ad alto volume fino a tarda notte, disturbano il vicinato. Il problema infatti riguarda principalmente quei locali che affiancano all’attività di somministrazione anche la diffusione di musica, contravvenendo talvolta all’obbligo di tenere le porte chiuse previsto dalle norme. Norme che, ha concluso, sono chiare sia sui criteri per il nulla osta di impatto acustico, che sugli orari di apertura dei locali e di somministrazione degli alcolici. Diversa è la questione dei cosiddetti “rumori residui” causati dal vociare delle persone all’esterno dei locali: si tratta in quel caso di un fenomeno più complesso al quale far fronte con apposite ordinanze che, ad esempio, definiscano gli orari per la diffusione della musica o con la previsione – con i giusti investimenti – di un polo di attività delocalizzato.
Tra i consiglieri intervenuti, Ciro Langella (Agorà) ha evidenziato l’importanza di individuare misure valide in ogni quartiere della città, e ha citato l’esempio del comune di Pozzuoli che ha adottato significativi provvedimenti per disciplinare la Movida caotica. Importante, ha concluso, predisporre efficienti piani di viabilità nelle zone maggiormente coinvolte dal fenomeno. Per Luigi Felaco (Dema) è necessario soffermarsi sulla particolare tipologia della Movida napoletana che, complice anche il clima, porta naturalmente gli avventori dei piccoli locali a stazionare in strada, ed è il vociare forte il problema per il quale i comitati chiedono la chiusura dei locali. Su questo bisogna concentrarsi, anche in previsione della scadenza dell’ ordinanza attualmente vigente, ed è un problema più ampio sul quale sarà utile il confronto con la Polizia Locale. Per Vincenzo Moretto (Prima Napoli) le risposte sui temi sorti oggi e nel corso delle precedenti riunioni devono essere necessariamente fornite dai rappresentanti dell’amministrazione comunale, con i quali è urgente un confronto.
I prossimi incontri – ha concluso il presidente Cecere – punteranno all’avvio di un tavolo interistituzionale che coinvolga i rappresentanti dell’amministrazione, l’assessorato e tutte le forze dell’ordine.