Economia Napoli, Napoli

Mercati, lo spread sfonda quota 200 punti: ai massimi da giugno 2017

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epa05660928 Stock traders check data on several screens at the stock exchange in Frankfurt, Germany, 05 December 2016. Germany's main stock index DAX rose of more than 200 points, or 1.6 per cent, to a 10.682 point level in midday trading. Traders were quoted by German business newspapers as saying that investors are now clearing their tense security aquisitions following the Italian Prime Minister Matteo Renzi's referendum defeat on 04 December. EPA/BORIS ROESSLER
epa05660928 Stock traders check data on several screens at the stock exchange in Frankfurt, Germany, 05 December 2016. Germany's main stock index DAX rose of more than 200 points, or 1.6 per cent, to a 10.682 point level in midday trading. Traders were quoted by German business newspapers as saying that investors are now clearing their tense security aquisitions following the Italian Prime Minister Matteo Renzi's referendum defeat on 04 December. EPA/BORIS ROESSLER

NAPOLI. Lo spread fra Btp e Bund ha sfondato quota 200 punti base, a 201,2, ai massimi da giugno scorso. Il rendimento del titolo decennale italiano ha toccato il 2,46%. Piazza Affari apre poco mossa con il Ftse Mib che segna un +0,2% a quota 22.794 punti. Lo riporta l’Ansa.

Il mercato punisce l’Italia

Gli investitori tornano a punire l’Italia: le rassicurazioni all’Europa offerte da Giuseppe Conte, incaricato di formare il governo, hanno garantito una tregua di poche ore rotta dopo che il segretario della Lega Matteo Salvini ha promesso che il governo farà “l’opposto di quello che l’Ue ha minacciato negli ultimi anni”. Proprio mentre dalla Bce arrivava l’invito a stare attenti alla tenuta dei conti pubblici. E ieri il primo test dei mercati all’incarico formale al governo Cinque Stelle-Lega, dopo settimane di negoziati, si è chiuso con uno spread tornato a quota 195, un rendimento del Btp decennale al livello di guardia del 2,4%, una fiammata del differenziale su Spagna e Portogallo a livelli che non si vedevano da anni (100 e 50 punti base rispettivamente) quando fino a poco tempo fa era negativo.
Se preoccupano gli investitori le parole di Salvini e la difesa della scelta a ministro dell’Economia di Paolo Savona, economista molto critico degli attuali assetti e squilibri dell’Eurozona, le istituzioni europee celano a stento la tensione. A partire dalla Bce, reduce dall’esperienza del governo di Tsipras e del braccio di ferro con la Grecia che vide momenti drammatici. Il vicepresidente uscente, Vitor Constancio, avverte che i rischi di contagio dall’Italia “non sono completamente eliminati” e che la fiammata del rendimento decennale “non è cosa enorme, ma certamente uno sviluppo significativo e un potenziale motivo di preoccupazione”.

Petrolio, oro ed euro

Quotazioni del petrolio in calo sul mercato after hour di New York con i contratti sul greggio Wti che cedono lo 0,16% a 70,16 dollari al barile. Il Brent cede lo 0,24% centesimi a 78,60 dollari.

Quotazioni dell’euro in lieve ripresa. Alle prima battute della mattinata l’euro passa di mano a 1,1706 dollari (1,1724 ieri sera a New York). Stabile anche lo lo yen a 128,2.

Quotazioni dell’oro in lieve flessione: il lingotto con consegna immediata passa di mano a 1.302,2 dollari l’oncia (-0,18%).

Asia debole

Asia debole, Europa attesa in positivo – Ultima seduta della settimana in flessione per le Borse di Asia e Pacifico dopo che il presidente Usa Donald Trump ha cancellato il summit di Singapore con il leader coreano Kim Jong Un. Ad incidere sui listini è poi la stretta americana sui dazi sull’auto importate che ha sollevato i malumori di Cina e Unione europea. Sostanzialmente piatta Tokyo con il Nikkei a +0,06%. Cali diffusi sulle Piazze cinesi con Hong Kong che perde lo 0,48%, Shanghai lo 0,53% e Shenzhen lo 0,86%. Seul cede invece lo 0,21% mentre Sydney è poco mossa (-0,07%). I futures sull’Europa sono in positivo. Lo sguardo è sempre rivolto all’Italia e alla formazione del nuovo governo a cui sta lavorando il premier incaricato Giuseppe Conte. Tra i dati macro attesi, l’ifo dalla Germania, il pil del Regno Unito e la bilancia commerciale italiana. In agenda poi la riunione dell’Ecofin. Dagli Stati Uniti previsti ordinativi bene durevoli, fiducia Michigan e il discorso del presidente della Fed, Jerome Powel.

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