Cronaca Napoli, Napoli

Manichino di Marchionne impiccato, annullato reintegro di 5 operai Fca

Una decina di esponenti del Comitato di lotta cassaintegrati e licenziati dello stabilimento Fiat di Pomigliano (Napoli) hanno protestato davanti al Reparto Logistico della Fiat a Nola (Napoli), 5 giugno 2104, simulando un suicidio con un manichino appeso a un palo di legno con una corda intorno al collo. Sul viso del manichino ?? stata apposta una foto di Sergio Marchionne. ANSA/CESARE ABBATE/
Una decina di esponenti del Comitato di lotta cassaintegrati e licenziati dello stabilimento Fiat di Pomigliano (Napoli) hanno protestato davanti al Reparto Logistico della Fiat a Nola (Napoli), 5 giugno 2104, simulando un suicidio con un manichino appeso a un palo di legno con una corda intorno al collo. Sul viso del manichino ?? stata apposta una foto di Sergio Marchionne. ANSA/CESARE ABBATE/

POMIGLIANO D’ARCO. La Corte di Cassazione ha annullato il reintegro di cinque operai dello stabilimento Fca di Pomigliano d’Arco, accogliendo il ricorso dell’azienda contro la decisione della Corte d’Appello di Napoli che a settembre del 2016 aveva invece disposto il rientro delle tute blu in fabbrica.
L’episodio risale al giugno del 2014, quando i cinque operai avevano messo in scena il finto suicidio dell’Ad Sergio Marchionne davanti al polo logistico di Nola, a seguito del suicidio, vero, di una cassaintegrata. Manifestazione ritenuta offensiva dai vertici del Lingotto che avevano disposto il licenziamento.

Licenziati 5 operai Fca Pomigliano

Gli operai, come ricorda Il Mattino, avevano fatto ricorso al tribunale del lavoro di Nola, che per due volte aveva dato ragione all’azienda, ma erano poi ricorsi alla Corte d’Appello che a settembre del 2016 ne aveva disposto il reintegro. Fca era ricorsa alla Cassazione, che ha dato definitivamente ragione al Lingotto sul licenziamento di Mimmo Mignano, Marco Cusano, Antonio Montella, Massimo Napolitano e Roberto Fabbricatore.

licenziamentioperaiPomigliano d'Arco