NAPOLI. Salvataggio rocambolesco per l’equipe del 118 che ha impedito a un uomo di togliersi la vita. L’episodio è avvenuto alle prime luci dell’alba, quando l’ambulanza del servizio di emergenza territoriale è stata allertata per la presenza di un signore che si trovava sulla parte esterna del guardrail della Tangenziale di Napoli, in direzione Capodichino. Lo riporta il quotidiano Il Mattino.
Tentato suicidio sulla tangenziale di Napoli
L’equipaggio 118 della postazione San Gennaro si è quindi recato nei pressi di una pompa di benzina, notando che l’uomo, un 46enne napoletano, era in procinto di gettarsi nel vuoto. Sul posto era presente anche la volante della polizia di Stato e nel corso dell’intervento, i sanitari sono riusciti a contattare alcuni familiari dell’uomo che hanno raggiunto l’ambulanza e tentato di convincere il 46enne a scavalcare nuovamente il guardrail per mettersi in salvo.
L’aggressione agli operatori 118
Dopo un’ora di trattative, gli operatori sono riusciti a caricare l’uomo sull’ambulanza per dirigersi all’ospedale San Giovanni Bosco. Durante il trasporto, la situazione è diventata così rischiosa da costringere il sanitario alla guida del mezzo a fermarsi perché il paziente stava dando in escandescenze e tentava di aprire il portellone dell’ambulanza, colpendo anche l’infermiere e il medico che erano con lui a bordo.
L’ambulanza del 118 si è quindi fermata nella corsia d’emergenza e il conducente, un sanitario di 42 anni, è stato ferito dallo specchietto di una vettura mentre si stava spostando dal posto di guida al portellone esterno per intervenire in aiuto dei colleghi.
L’intero staff del 118 è riuscito a bloccare l’uomo e prestargli soccorso per farlo calmare ed evitare che si gettasse dal mezzo aprendo il portellone. Infine il paziente è stato ricoverato in psichiatria al San Giovanni Bosco mente il sanitario è stato assistito per le ferite riportate con una prognosi di 5 giorni.