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Nino D’Angelo: «anche io vittima del razzismo»

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Nino D’Angelo: vittima di razzismo negli anni ’80 perchè meridionale, parla in merito al caso Koulibaly

Nino D’Angelo: «Anche io vittima del razzismo negli anni 80»

Nino D’Angelo, atteso al grande ritorno al Festival di Sanremo, dove si esibirà con Livio Cori, con il brano “Un’altra luce”, è stato vittima di razzismo negli anni’80, “i meridionali venivano trattati come i migranti oggi”.

In un’intervista rilasciata a la Repubblica, esprime le sue opinioni in merito all’episodio di razzismo di cui è stato vittima Koulibaly.



Gli ululati contro Koulibaly mi hanno fatto male tantissimo e non solo perché parliamo di un ragazzo d’oro e di un grandissimo calciatore.

So come ci si sente, io stesso sono stato vittima del razzismo negli anni ‘80, in tante parti del Nord, trattavano noi meridionali come oggi vengono etichettati i migranti.

Ed è assurdo che negli stadi si debbano ascoltare anche certi cori contro una città, contro un popolo. Le parole sono importanti, e vanno usate con cautela. I napoletani vengono insultati pure quando la squadra non gioca, non è accettabile”, spiega Nino.

Le parole per Salvini

“È più facile mostrare severità contro 49 persone, fra le quali donne e bambini, che si trovano in mezzo al mare. Ma non mi stupisco, sono anni che Salvini delegittima il Sud. Basta fare un giro in internet, ci sono i filmati che lo riprendono mentre intonava quei cori. Il suo partito nasce politicamente con l’obiettivo di dividere l’Italia. Non si chiama più Lega Nord, bensì solo Lega. Eppure la sua natura resta quella”, conclude.

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