Cronaca Napoli, Napoli

Rivelazioni del boss Ferraiuolo, le divisione all’interno del clan Mazzarella

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Foto di repertorio
Foto di repertorio

Un clan familiare diviso al suo interno. È questa la fotografia del clan Mazzarella fatta da chi, quel gruppo criminale a conduzione domestica, lo conosce da tempo, le rivelazioni del boss Maurizio Ferraiuolo.

Rivelazioni del boss, le divisione nel clan Mazzarella

Maurizio Ferraiuolo, per anni boss della Maddalena, ha conosciuto l’epopea dei Mazzarella a Forcella. E ha visto anche le prime avvisaglie della guerra che la paranza dei bambini ha poi portato contro ‘quelli di San Giovanni’.

L’ex boss ha rivelato che i Mazzarella non erano e non sono uniti come molti pensano, e fa una mappa dei domini:

I Mazzarella hanno cose che li separano. I fratelli Gennaro Mazzarella, padre di Francesco, Vincenzo, e o’ scellone (Ciro un mese fa, padre di Luciano e di Bruno).

La famiglia di Gennaro gestisce la zona di Porta Nolana e zone limitrofe, ricevendo quote da San Giovanni a Teduccio; la famiglia di o’ scellone ha gestito la zona di Santa Lucia ed anche parte del Pallonetto (in quest’ultima zona del Pallonetto si sono distaccati e comandano ora gli Elia); quella di Vincenzo Mazzarella, insieme al figlio Michele, gestisce la zona di Forcella ed hanno il controllo della Maddalena, soprattutto dopo il mio arresto.

Le zone limitrofe come San Gaetano e via Duomo, San Biagio dei Librai e Porta Anticaglia, San Giovanni a Carbonara, Carriera Grande, Porta Capuana e zona della Ferrovia sono sempre controllate da Vincenzo Mazzarella.

A Carriera Grande alla famiglia Papi era consentilo trafficare con la pretesa dei Mazzarella di essere riforniti che i Papi erano costretti ad acquistarla in parte.

Vincenzo Jr. Mazzarella, nel periodo in cui era libero, consentiva che la gestione della droga fosse di pertinenza della famiglia Papi. La zona della Ferrovia è controllata da tre fazioni criminali; il lato dove sta il bar Messico è gestito dai Contini e dai Licciardi.

Di fronte il bar Messico era gestito dalla famiglia di Alfonso Criscuolo, genero di Mazzarella e da Raffaele Caldarelli.

Dalla statua di Garibaldi a scendere verso Corso Umberto, ci sta Francesco Rinaldi ‘o paciano, è controllato dalla famiglia di Vincenzo Mazzarella e dal figlio Michele.

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