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De Luca ‘minaccia’ la zona rossa per la Campania: i numeri (per ora) dicono altro
De Luca parla di Campania in zona rossa, cosa c'è di vero e quali restrizioni rischia effettivamente la Campania
La Campania rischia davvero la zona rossa? L’allarme è ri-partito oggi, venerdì 29 gennaio, durante la consueta diretta social del governatore Vincenzo De Luca. Quest’ultimo ha “minacciato” un inasprimento delle restrizioni per la Campania che anche la prossima settimana sarà in zona gialla come confermato dai dati dell’Istituto Superiore di Sanità in relazione all’emergenza Covid in Italia.
Covid, la Campania resta in zona gialla anche la prossima settimana
La Campania in zona rossa, cosa c’è di vero
In Campania “stiamo registrando un livello abbastanza elevato di positivi. Siamo in zona gialla ormai da parecchio tempo e questo sicuramente è un beneficio per le attività economiche, ma ha determinato anche dei rilassamenti gravi, che rischiano di far entrare la regione in zona rossa”.
Sono queste le parole che ha pronunciato il governatore Vincenzo De Luca che è tornato a parlare di zona rossa. Va ricordato che De Luca aveva negato la zona gialla in Campania nei giorni che precedevano il periodo natalizio, creando malcontento tra commercianti – ed in particolar modo – tra i ristoratori. Ma le parole del governatore sono supportate dai dati?
Covid in Campania, la situazione
L’ultimo bollettino riporta 1175 nuovi casi di contagio su 14380 test processati tra tamponi “tradizionali” ed antigenici. Sono 21 le persone decedute nelle ultime ore e 3101 quelle guarite in Campania dove il rapporto tra tamponi e positivi resta stabile intorno all’8% (oggi 8.17%, ieri 8.14%). L’indice Rt si avvicina all’1 (0.97) ma è ancora in “zona sicura”.
E la situazione degli ospedali? In terapia intensiva risultano occupati 95 posti e 656 disponibili. Occupati invece 1425 posti di degenza su 3160 disponibili (tra posti letto Covid e offerta privata). Dunque una situazione ancora sotto controllo per la Campania che beneficia proprio di quei, pochi, giorni di zona gialla vietata prima di Natale e delle restrizioni nazionali del periodo delle Feste. Il timore di De Luca dunque è che già a partire dalla prossima settimana si registri un deciso incremento di contagi frutto delle riaperture di gennaio, ma non è ancora il momento di fasciarsi la testa.
Cosa comporterebbe il passaggio in zona rossa
In zona rossa tornerebbero le restrizioni pre-natalizie. Dunque bar e ristoranti chiusi (tranne che per asporto e consegne a domicilio) ma anche tutte le altre attività commerciali ad eccezione di supermercati, alimentari, edicole, tabaccherie, farmacie, parafarmacie, lavanderie, parrucchieri e barbieri. Chiusi dunque anche i centri estetici.
In zona rossa sono vietati tutti gli spostamenti, anche all’interno del proprio Comune, se non giustificati da motivi di lavoro o salute. Possono restare aperte alla didattica in presenza solo scuole dell’infanzia, elementari e prima media, salvo restrizioni regionali.
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