Cronaca

Campania zona arancione, l’ira di commercianti e ristoratori: “Maggiori controlli o meglio la zona rossa”

La denuncia di Confesercenti Campania

Campania zona arancione, l’ira di commercianti e ristoratori: “Maggiori controlli o meglio la zona rossa”. L’allarme di Confesercenti Campania “La verità è che il problema degli assembramenti non lo risolviamo senza controlli più rigidi. In ogni caso è inaccettabile che queste decisioni vengano prese sempre all’ultimo momento”.

Campania zona arancione, l’allarme di Confesercenti

La decisione di riportare la Campana in zona arancione a partire da questa domenica, ha messo in allarme gli imprenditori dell’intere Campania.

La denuncia di Gino Sorbillo

Gino Sorbillo si oppone alla zona arancione in Campania. Il noto pizzaiolo ha commentato con amarezza la notizia del passaggio della Campania nella fascia arancione a partire da domenica 21 febbraio. Un passaggio inevitabile alla luce dei numeri dei contagi delle ultime settimane, ma che – per Sorbillo – rappresenterà la “mazzata finale” per i ristoratori campani.

Perdite per 25 milioni

Il presidente di Confesercenti Campania Vincenzo Schiavo ha lanciato l’allarme “Gli imprenditori campani sono allarmati e disorientati. Secondo noi non si risolve così il problema dei contagi: dal nostro punto di vista o si conferma la zona gialla o meglio passare direttamente a quella “rossa”, con la chiusura delle attività e ovviamente con il sostegno dei ristori. La verità è che il problema degli assembramenti non lo risolviamo senza controlli più rigidi. In ogni caso è inaccettabile che queste decisioni vengano prese sempre all’ultimo momento. Non è possibile che il cambiamento dello “status” lo si stabilisca il venerdì per la domenica o per il lunedì. I ristoratori acquistano i prodotti almeno due giorni prima, non è possibile pensare che l’approvvigionamento dei prodotti per la domenica venga fatta il sabato, altrimenti la qualità sarebbe scadente. Sarebbe un danno ulteriore per i nostri esercenti e qualora si immaginasse che si partisse già domenica con la zona “arancione” il danno sarebbe enorme: in media di 10mila euro per ogni locale da 100 coperti, in generale per i ristoratori di tutta la Campania, in questo senso, ci sarebbe una perdita di circa 25 milioni di euro”.

Nessun rispetto delle regole

Il presidente Schiavo rincara la dose: “Ci auguriamo che il governo Draghi in futuro sia più tempestivo e deciso nelle scelte, le decisioni last minute provocano ulteriori danni economici alle attività. Ribadiamo che i ristoratori non sono gli “untori” del Covid-19, il problema è la mancanza di senso civico delle persone, il rifiuto delle regole e la mancanza di rispetto per la salute da parte di diverse cittadini. Dunque passare da zona “gialla” ad “arancione” dal nostro punto di vista non risolve il problema della crescita dei contagi ed allungherebbe invece l’agonia delle attività commerciali. Se non ci sono controlli adeguati, inoltre, diventa difficile evitare gli assembramenti“.

 

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