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A Napoli ha votato solo un elettore su due: è il dato più basso dal Dopoguerra

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Napoli vince l’astensionismo: il capoluogo partenopeo è la città che ha fatto registrare la più bassa partecipazione alle politiche dal dopoguerra. La percentuale di votanti si attesta sul 49,74%, confermando il dato che nella capitale del Mezzogiorno si continua a votare meno che in altre parti del Paese come riportato dall’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.


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Dunque, un napoletano su due non si è recato alle urne. Mettendo a confronto i dati delle ultime due tornate elettorali per le politiche salta subito all’occhio il distacco: il 24 e 25 febbraio 2013 si sono presentati alle urne il 60,12% dei napoletani, per la Camera, e il 59,88% per il Senato. Percentuale simile per le politiche del 4 marzo 2018: 60.52% alla Camera, vale a dire 451.924 napoletani e il 60,34% al Senato.

Le zone

La situazione, ad ogni modo, non è omogenea: nella zona collinare, Vomero-Arenella, ha votato il 61.43%, un dato seguito dal 58.37% della prima Municipalità (Chiaia-San Ferdinando-Posillipo). Al terzo posto c’è Fuorigrotta-Bagnoli. Nella decima Municipalità hanno votato 40.100 elettori su 75.287, il 53,26%. In tutto il resto della città il dato è in linea: si va dal 45,60% della sesta Municipalità (San Giovanni-Barra-Ponticelli), al 48,65 della terza (Stella-San Carlo all’Arena), fino al fanalino di cosa, 44,28% della settima Municipalità (Miano, Secondigliano, S. Pietro a Patierno).

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