Il consigliere regionale di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli ancora nel mirino dei malviventi per impedire una diretta Facebook: minacciato, picchiato ed infine rapinato. Il tutto tre contro uno. Questo quanto riportato dalla Procura che chiede pene severe nei confronti dei tre presunti protagonisti del violento atto. Sarebbero infatti dei parcheggiatori abusivi.
Francesco Emilio Borrelli picchiato per impedire la diretta Facebook
È stato minacciato, picchiato e infine rapinato. Il tutto tre contro uno, secondo quanto ricostruito dalla Procura che indaga sul caso. Ora chiedono pene severe nei confronti dei tre presunti protagonisti del violento atto. Sarebbero infatti dei parcheggiatori abusivi.
L’aggressione sarebbe avvenuta all’esterno della cornetteria il Ciottolo, in via Vespucci, ai danni del consigliere regionale di Europa Verde nel mentre si apprestava a fare una diretta Facebook.
La condanna
Sarà la Procura a depositare le proprie richieste al termine di un’inchiesta basata sulla testimonianza della vittima, sulla deposizione di un agente di Polizia Municipale intervenuta dopo l’aggressione, ma anche sulle immagini che erano state postate su Facebook dallo stesso Borrelli.
In sintesi, il pm ha chiesto la condanna a 3 anni e otto mesi nei confronti di Ciro Marigliano, parcheggiatore abusivo che presidiava la zona di via Vespucci; di Luigi De Luca, altro soggetto intervenuto a dare man forte agli aggressori; e a Daniele Bergamé, fino a qualche anno fa socio della cornetteria il Ciottolo.
La dinamica
Secondo una prima dinamica ricostruita dal Pm, il consigliere regionale il 30 giugno del 2018 avrebbe deciso di documentare l’occupazione abusiva che si consumava in via Vespucci. In diretta Facebook, Borrelli stava segnalando una serie di criticità, a proposito di sosta selvaggia all’esterno del Ciottolo (e di altri locali), compresa l’asfissiante presenza di parcheggiatori abusivi.
Una denuncia che fa scattare la reazione dei diretti interessati che si scatenano contro il malcapitato. Riesce appena a spegnere il cellulare, riuscendo a salvare la diretta che ha rappresentato uno dei punti su cui ha battuto la Procura. Il resto è storia nota: Borrelli viene preso a schiaffi e pugni, finisce a terra dove chi lo sta aggredendo decide di aumentare la dose sferrandogli dei calci.
Qualcuno gli strappa il telefono cellulare, credendo in questo modo di cancellare le tracce e documenti dell’aggressione. Ma la cosa non finisce lì. Pochi minuti dopo, Borrelli torna sul posto, questa volta accompagnato da un agente di polizia municipale riuscendo così a recuperare il cellulare. Per gli inquirenti non ci sono dubbi. Violenza privata e rapina, finalizzata a impedire l’attività di denuncia di un politico regionale.