Nove arresti per corruzione in merito alle concessioni demaniali in Campania. Dalle indagini della Guardia Costiera di Napoli, coordinata dalla DDA (sostituti procuratori Henry John Woodcock e Giuseppe Cimmarotta), è emersa l’esistenza di un vero e proprio “cartello”, che agiva anche secondo modalità mafiose, ed episodi di corruzione che hanno visto protagonisti, tra gli altri, imprenditori del settore marittimo e pubblici ufficiali dell’Unità Operativa Dirigenziale trasporto marittimo e demanio marittimo della Regione Campania.
Concessioni demaniali e corruzione in Campania: scattano gli arresti
La DDA ha notificato oggi nove arresti ai domiciliari e due obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria. Per quattro dei nove arrestati è stato disposto dal gip di Napoli anche l’obbligo di presentazione.
Tutto, secondo gli inquirenti, era finalizzato al rilascio e alla proroga delle concessioni demaniali in cambio di “mazzette” (denaro e altre utilità) alterando le procedure che vengono utilizzate per la scelta del concessionario.
Gli undici indagati sono gravemente indiziati di corruzione, turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, illecita concorrenza con minaccia o violenza.
Le indagini
In particolare, le indagini avrebbero consentito di delineare l’esistenza – secondo gli inquirenti – di stabili e consolidati rapporti (anche di natura corruttiva) tra taluni imprenditori del settore marittimo e pubblici ufficiali intranei all’Unità operativa dirigenziale trasporto marittimo e demanio marittimo della Regione Campania, accordi inerenti a varie concessioni demaniali rilasciate e/o prorogate dal predetto ufficio e diretti ad alterare o turbare le procedure utilizzate per la scelta del concessionario e, più in generale, la gestione dei rapporti tra l’ente pubblico concedente ed i concessionari; tanto – secondo gli inquirenti – sarebbe avvenuto in cambio di denaro ovvero di altre utilità destinate ai suddetti pubblici ufficiali da parte degli imprenditori. Tale pratica avrebbe di fatto consentito la concentrazione delle concessioni demaniali marittime in capo ai medesimi imprenditori.
Il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.
I nomi
Sono finiti agli arresti domiciliari:
- Fabio Gentile;
- Salvatore Di Leva;
- Marcello Gambardella;
- Luigi Casola;
- Aniello Formisano;
- Rosario Marciano;
- Liberato Iardino;
- Giovanni Provenzano;
- Aniello Portoghese;
- Francesco Cimmino.
Coinvolte anche alcune aziende, tra cui Alilauro Gruson, Coast Lines e Cooperativa Sant’Andrea.