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Pd, deputato Sarracino chiuso in una stanza al buio durante congresso

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Il deputato
Il deputato

Il deputato Sarracino è stato chiuso in una stanza, al buio, per un 20 minuti durante il congresso del Pd a Gragnano. Il parlamentare: “Fatto gravissimo, ho chiesto al partito di intervenire”. E la segretaria del circolo annuncia querela.

Deputato chiuso in una stanza durante il congresso a Gragnano

Anche la stufetta che ci riscaldava è stata staccata e nessuno poteva entrare o uscire“, racconta il garante. L’episodio è avvenuto una decina di giorni fa a Gragnano. Il parlamentare Marco Sarracino è rimasto bloccato in una stanza al buio.

Le sue dichiarazioni

“Quello che è successo a Gragnano è gravissimo ed è il Pd che bisogna mandare in soffitta. Ho chiesto due settimane fa al presidente della commissione di Napoli di intervenire con forza anche per assicurare il corretto svolgimento delle primarie. Sono certo che lo farà senza esitazione”, sono le sue dichiarazioni.

La dinamica

Il parlamentare, recatosi al paese noto per la pasta per le convenzioni degli iscritti, arriva sul posto e con lui anche un garante, Lorenzo Fattori di Articolo 1. Viene utilizzato un ufficio del consigliere comunale Antonio Marinaro. La segretaria del circolo chiede lumi al segretario uscente sulle passate comunali.

Il deputato chiede di rispondere, ed è proprio a quel punto che gli animi si surriscaldano. E quando viene chiesto a Sarracino di andarsene, lui rimane seduto. A quel punto viene staccata la corrente e sbarrata la porta.

Il garante

“A un certo punto abbiamo capito che non ci avrebbero fatto celebrare il congresso — racconta Fattori — perché hanno staccato la corrente, siamo rimasti al buio e senza neanche la stufetta che ci riscaldava. E hanno bloccato l’ingresso. Insomma non si poteva né uscire né entrare”. A quel punto il garante telefona al presidente della commissione congressuale, Gino Cimmino per dirgli che avrebbero dovuto cambiare sede. “Abbiamo avvisato e invitato tutti che il congresso proseguiva, hanno scelto di non partecipare al voto. In politica ci si appassiona, trascendere e alzare i toni dispiace. Diciamo che si è esagerato”. Ma la versione degli altri litiganti è opposta: si sarebbero difesi da un’aggressione, dicono.

“Ho denunciato i brogli nel tesseramento, persone che mai hanno votato Pd, ragazzi che si sono ritrovati tesserati. — continua — Durante quell’assemblea mi hanno aggredito verbalmente e abbiamo il video a dimostrarlo. Ho temuto il peggio. E lo denunceremo agli organi competenti, sporgerò querela. Ovviamente Marinaro mi ha difeso. Perché si è andati ben oltre la dialettica politica. Io sono serena”.

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