Tragedia sfiorata per il regista Capuano che, dopo essersi tuffato in mare, è stato travolto dalle onde: i fatti si sono consumati lo scorso 26 luglio nelle acque di Marechiaro, a Napoli. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.
Regista Capuano, travolto dalle onde a Napoli: salvato
A raccontare la tragedia sfiorata è proprio lo sceneggiatore di 83 anni: “Quando ti senti padrone di una cosa è proprio allora che ti fotte. Questa regola vale sempre. E specialmente al mare, pensavo che sarei stato in grado di affrontare quelle onde, invece no”.
I fatti si sono consumati lo scorso 26 luglio nelle acque di Marechiaro quando, il regista di “Polvere di Napoli“, “Luna Rossa” e altri film capolavoro ha rischiato di annegare: “Sono stato travolto da un’onda – prosegue – Sembrava una montagna. Non ho capito più niente. Le mie energie erano naufragate. I polmoni pieni d’acqua di mare, mi hanno detto i medici in ospedale. Dopo, ho abbracciato e baciato quelli che mi hanno salvato. Ho già ripreso a tuffarmi“, aggiunge “Dopo vari giorni, per fortuna, mi sono ripreso. È stata la mano di Dio”.
La dinamica
Il regista, che si trovava nei pressi del Palazzo degli Spiriti, intorno alle 16 ha deciso di tuffarsi ma il mare era agitato e le onde lo travolgono dopo poche bracciate. Le forze si fanno nulle e decide di lasciarsi trasportare dalle onde, di “galleggiare fino al varco della scogliera – precisa – Quindi sono riuscito ad agitare le braccia verso alcuni ragazzi sugli scogli. Loro in un primo momento pensavano che li stessi salutando, poi si sono accorti che avevo bisogno di aiuto”. Così è stato soccorso in mare da questi ragazzi e messo a riposo su una sedia del Porticciolo. Dopo poco sono intervenuti i sanitari.
Il commento di Borrelli
Sulla vicenda è intervenuto anche Borrelli: “Si tratta di una bella storia di comunità solidale – commenta – I ristoratori di Marechiaro hanno un ottimo rapporto con i residenti. Ma Marechiaro, purtroppo, è anche assediata da abusivi e babybang. Questa storia racconta però di una Marechiaro che si propone per quello che in realtà già sarebbe: un gioiello sul mare e non una terra assediata dall’illegalità“.
A correre in soccorso del regista c’era anche un vecchio amico di famiglia: Gianluca Capuano (omonimo ma non imparentato), il titolare del celebre ristorante del borgo, Cicciotto, che chiosa: “Come quasi ogni giorno, Antonio stava facendo le sue bracciate in acqua a Marechiaro. Portava anche i soliti occhialini. Era arrivato a piedi nel borgo, come sempre, sia all’andata che al ritorno. Il mare era molto mosso, e dopo alcune bracciate la corrente lo ha portato al largo. È riuscito a rientrare dal lato del porticciolo. Ed è riuscito ad aggrapparsi alla scogliera e a mandare segnali di sos. Alcuni ragazzi che stavano sugli scogli si sono tuffati e lo hanno soccorso. Mentre lavoravo, mi sono accorto dei movimenti strani intorno al ristorante: c’era gente che correva. Quindi li ho seguiti e mi sono precipitato ad aiutare. Abbiamo portato Capuano a braccio fino in piazzetta per guadagnare tempo in attesa dell’arrivo del 118. Era quasi annegato. Perdeva sangue dalla bocca. Per fortuna è andato tutto bene. L’altro giorno, poi, ho incontrato Antonio in bus e mi ha abbracciato con una forza assurda: “Grazie, grazie”, mi ha detto. Questa vicenda testimonia la grandissima energia che questo grande artista ha conservato negli anni. E Marechiaro ha dimostrato di saper essere una comunità in grado di assistere i bisognosi e gli habitué. Antonio Capuano è un patrimonio per questo Borgo. A parte i ragazzi dello scoglio, con me c’erano altri tre soccorritori: Carmine Tartaglia, Pasquale Vitiello e Norberto Capuano“.