Dopo dieci anni dal crollo di un pezzo di via Riviera di Chiaia, che determinò a sua volta il crollo di Palazzo Guevara di Bovino, al civico 73 arriva la svolta nel processo: nove condanne, sette assoluzioni e tre imputati deceduti. Lo riporta Il Mattino.
Crollo Riviera di Chiaia a Napoli: nove condanne e sette assoluzioni
Sentenza in primo grado per i presunti responsabili della gestione di lavori nella realizzazione della linea sei della Metropolitana, quella che avrebbe dovuto collegare la zona del lungomare-Villa comunale con piazzale Tecchio.
Il crollo è stato causato probabilmente da un difetto di costruzione nelle pareti a 18 metri di profondità. Nel corso del processo sono stati esaminati anche i rapporti che hanno visto legati il Comune di Napoli e la Ansaldo (prima concessionaria), che ha poi stipulato appalti con la Arco Mirelli Scarl e alla Trevi.
Le condanne
Ad essere assolti, per non aver commesso il fatto, sia per l’accusa di disastro che di crollo ci sono i seguenti professionisti: Ciro De Luca (Arco Mirelli scarl), Giorgio Mormone (Arco Mirelli scarl), Angiolino Belizzi (Arco Mirelli), Ettore Sacco (progettista), Paolo Santangelo (Trevi), Luigi Nardacci (Trevi) e Vincenzo Scotti (Arco Mirelli scarl).
Condannati a due anni pena sospesa per disastro colposo Giuseppe Annunziata (direttore di Cantiere per Arco Mirelli), Federico Moccia (Ansaldo), Raffaele Imparato (responsabile unico del Comune), Angelo Ribecco (direttore dei lavori per Ansaldo), Antonio Liguori (Ansaldo), Mario Barbati (Arco Mirelli), Gabriele Santangelo (Trevi).
Un anno e sei mesi invece per Stefano Aversa (esponente del comitato tecnico scientifico nominato dal Comune con compiti di consulenza) e Gino Zanchini (Trevi). Nel corso del processo sono deceduti Renato Sparacio, Vittorio Pagliarulo e Luigi Visconti.