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Covid in India, dal crollo dei contagi ai 3mila morti al giorno: cosa è successo? | Nuovo record nelle ultime 24 ore

Covid in India, dal crollo dei contagi ai 3mila morti al giorno. Cosa è successo? Le ipotesi sull'andamento dei contagi e le vaccinazioni

Covid in India, dal crollo dei contagi ai 3mila morti al giorno. Cosa è successo? Una domanda che in molti si stanno ponendo nelle ultime settimane. A gennaio l’India sembrava ad un passo dall’immunità di gregge. In quel momento i dati sembravano incoraggianti: 10mila positivi e 86 morti al giorno in un Paese che conta un miliardo e 340 milioni di abitanti. Cifre che continuavano a scendere anche a febbraio. Tutto questo nonostante la vaccinazione di massa non fosse decollata nel Paese.

Covid, cosa è successo in India? Contagi e ultime notizie

I virologi ipotizzavano che il 25% degli abitanti avesse contratto la malattia e che in alcune zone si fosse raggiunta l’immunità di gregge. Illusione durata poco. Già alla fine del mese di febbraio i contagi hanno ricominciato a salire fino ad arrivare a cifre incredibili. Effetto anche della variante indiana del Coronavirus.

Come si è potuti arrivare a questa situazione quando soltanto all’inizio di marzo il ministro della Salute indiano, Harsh Vardhan, assicurava trionfalmente che nel Paese la pandemia era “a fine corsa, finita” e citava la leadership di Narendra Modi come un “esempio per il mondo di cooperazione internazionale”?

Le ipotesi sull’andamento dei contagi

Gli esperti elencano tre motivi che possono aver rovesciato il quadro pandemico in maniera così veloce. Il primo è che a fine febbraio è partita una campagna elettorale serrata, con comizi oceanici (e poche mascherine), in vista del voto che sta coinvolgendo 186 milioni di cittadini in cinque stati. Tra questi l’Uttar Pradesh, il più popoloso e tra i più colpiti del Paese. Il 6 aprile, per esempio, 800mila persone hanno assistito in West Bengala a un comizio del premier Modi, e tra loro ben pochi indossavano la mascherina.

Un’altra spinta al dilagare dei contagi è arrivata dai grandi raduni sportivi e religiosi: dalla sfida di cricket tra India e Inghilterra in Gujarat con oltre 130mila tifosi ammassati, per lo più senza mascherina, ai milioni di pellegrini che si immergono nel Gange per il Kumbh Mela: per quasi due mesi e mezzo, con punte di 2,5 milioni di persone confluite in un solo giorno in una sola città, ad Haridwar, nelle date clou.

Il terzo fattore che può spiegare la violenza di questa seconda ondata è la variante indiana anche se le autorità locali tendono a sminuirne la portata, e la scarsità di dati lascia spazio a qualche dubbio. In una ricerca pubblicata il 15 aprile sul sito outbreak.info, la B.1.617 (come viene chiamata) è stata ritrovata nel 24 % degli infetti indiani (test effettuati a campione tra febbraio e marzo) contro il 13 % della variante britannica.

L’invito a vaccinarsi

Per correre ai ripari il premier Modi ha esortato i cittadini a “vaccinarsi senza esitazione”, cioè “senza ascoltare voci o critiche” riguardo ai vaccini stessi. Finora meno del 2% della popolazione è stata completamente immunizzata contro il Covid-19 e circa il 10% ha ricevuto una singola dose.


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La situazione Covid in india nelle ultime 24 ore

Sono almeno 3.689 i morti di Covid-19 in India. Si tratta del numero più alto mai registrato nel Paese in un solo giorno dall’inizio della pandemia. Complessivamente le vittime sono almeno 215.542 secondo i dati del ministero della Salute. Le autorità hanno inoltre segnalato altri 392.488 nuovi casi di Covid. La quota di nuovi positivi supera i 300.000 casi per l’undicesimo giorno consecutivo. Il totale dei casi registrati sale quindi a 19.557.457.


 

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