Cronaca

Musica, Mariella Nava: “Ho messo appunto una passione che c’era già nel mio Dna, l’ho scoperta nel tempo”

“La musica è la colonna sonora della nostra vita che suona la melodia del nostro essere”, così disse Michael Jackson, attribuendo al canto la facoltà di esprimere tutta la nostra interiorità e in nostro vissuto. A tal proposito, abbiamo avuto modo di parlarne con Mariella Nava, pluripremiata cantautrice italiana, tra il suo curriculum figurano molte collaborazioni con artisti nel panorama della musica italiana, nonché molteplici partecipazioni al Festival di Sanremo.

L’intervista a Mariella Nava

  • Quando e come è iniziata la tua passione per il canto?

“Direi che è difficile datare, l’ho scoperto sin da quando ero bambina, tuttavia un giorno è entrato un pianoforte in casa mia, non per me ma per una mia sorella più grande, e da allora mi sono persa nello studio della musica. Probabilmente ho messo appunto una passione che c’era già nel mio Dna, l’ho scoperta nel tempo”

 

  • Lei ha molti anni di carriera alle spalle, c’è un sogno che avrebbe voluto realizzare e non ha realizzato?

“Fortunatamente i sogni ci sono sempre, sono quelli che ci proiettano nel futuro e rendono la nostra vita interessante. Il mio sogno è di tornare a Sanremo e di incontrare e conoscere persone nuove, magari qualche artista nel panorama internazionale”.

 

  • Lei ha anche collaborato con tanti artisti di successo, c’è ancora qualche artista con cui le piacerebbe collaborare?

“Sicuramente ci sono, sarebbe bello collaborare con qualche donna, ma anche con artisti che io ho sempre reputato dei miti irraggiungibili come ed esempio De Gregori”

 

  • C’è mai stato un periodo buio nella sua carriera e nella sua vita?

“Purtroppo nella vita di ogni artista ci sono dei periodi bui, ma sono dei passaggi che io definirei costruttivi, in quanto vanno attraversati con coraggio, tirandone fuori il meglio che serve all’artista per la propria crescita personale”

 

  • Qual è il suo brano a cui si sente più legata?

“Sono particolarmente legata a un brano che si intitola “Così è la vita”, poiché ha segnato il mio riconoscimento come cantante al festival di Sanremo nel 1999. Tuttavia vi sono altri due brani a cui tengo particolarmente, uno è “Per amore”, cantato da Andrea Bocelli, e l’altro è “spalle al muro”, realizzato con Renato Zero”.

 

  • Ultimamente in molti sostengono che la musica italiana sia in declino, anche a causa della perdita di molti grandi artisti. Lei cosa ne pensa?

“È la legge del tempo che impone di vedere uscire di scena grandi artisti, probabilmente alcuni di loro avrebbero potuto dare ancora tanto e sono usciti di scena troppo presto, questo ovviamente ha fatto male alla musica, mi riferisco a Pino Daniele, a Mango e a Lucio Dalla. Credo però che la musica abbia una caratteristica: quella di vivere oltre lo spazio e oltre il tempo, se non abbiamo più questi artisti fisicamente ci hanno comunque lasciato degli indirizzi da seguire e io ritengo sia fondamentale per un buon ricambio generazionale non perdere mai queste tracce”.

Enrico Giorgio

Enrico Giorgio

Enrico Giorgio ha 23 anni ed è di Campagna. Studente di giurisprudenza e appassionato di giornalismo, ambizioso e sempre desideroso di imparare tutto il possibile dal meraviglioso cammino della vita

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