Cronaca

Variante Delta, l’allarme delle Regioni: “Pochi vaccini e il virus sta crescendo”

Preoccupa la diffusione della variante Delta del Covid in Italia. Le Regioni hanno lanciato un appello. Mancano le dosi di vaccino

Preoccupa la diffusione della variante Delta del Covid in Italia. Le Regioni hanno lanciato un appello. Mancano le dosi di vaccino e il virus sta crescendo rapidamente.

Variante Delta, l’allarme delle Regioni: “Pochi vaccini”

Mancano i vaccini. Si passerà dai 3 milioni di dosi a settimana di giugno, a poco meno di 2 previste, sempre con cadenza settimanale, a luglio. Dice l’assessore del Lazio, Alessio D’Amato: “Nella mia regione significa che invece di 300mila, arriveranno circa 195mila dosi a settimana. Garantiremo il rispetto delle prenotazioni comunque, ma come prima mossa, d’accordo con i pediatri di libera scelta, abbiamo deciso di rinviare a dopo Ferragosto le vaccinazioni dei ragazzi tra 12 e 16 anni. E l’obiettivo di arrivare al 70 per cento di laziali immunizzati l’8 agosto sarà mantenuto, forse però slitterà di qualche giorno

Parole simili giungono dalla Lombardia, in particolare da Guido Bertolaso, coordinatore della campagna vaccinale, che spiega: “Per AstraZeneca le fiale che ci daranno saranno sufficienti per le secondi dosi a chi ne ha diritto. Per gli altri tipi di vaccino, al momento abbiamo avuto notizie in modo informale dalla struttura centrale di Roma che nel corso del mese di luglio ci potrebbero essere delle riduzioni. Questo creerebbe problemi non solo alla Lombardia, ma soprattutto alle Regioni più virtuose che hanno una pianificazione a medio e lungo termine. Noi abbiamo 100 mila prenotazioni al giorno fino al 4 agosto. Se dovessimo ricevere forniture inferiori a questi quantitativi, ci sarebbero problemi. Siamo tutti consapevoli di questa problematica”. L’assessore alla Sanità dell’Emilia-Romagna, Raffaele Donini, è stato tra i primi a mettere in guardia sul possibile taglio a luglio di «almeno il 30 per cento delle dosi di Pfizer“. Ieri, all’indomani del vertice tra le Regioni e la struttura commissariale avvenuto il giorno prima, ha aggiornato i dati.


Il sito del Ministero della Salute

 

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