Cronaca

Variante Delta, torna la paura | Per l’Oms è presente in 80 paesi nel mondo

La variante Delta avanza veloce e spaventa il mondo. Dove si è diffusa nel mondo secondo l'Oms e che cosa c'è da sapere

La variante Delta avanza veloce e spaventa il mondo. Identificata per la prima volta a fine 2020 in India, sta conquistando terreno da un continente all’altro. Si sta facendo strada in Europa soprattutto attraverso la Gran Bretagna, dove è la mutazione più diffusa, presente nel 95% dei casi e traino dell’exploit di contagi di questi giorni (ieri 18.270, record da febbraio).

Variante Delta, dove si è diffusa nel mondo secondo l’Oms

Poche per fortuna le vittime, grazie all’alta percentuale di vaccinati (84% con una dose, oltre il 61% con il richiamo). Decisamente più letale invece la sua corsa in Russia dove la campagna vaccinale procede a rilento. È lei, l’ormai ex variante indiana, la responsabile della nuova, inquietante impennata di contagi di questi giorni nel super immunizzato Israele che rimette le mascherine e in Australia, con Sydney che rispolvera il coprifuoco.

Per l’Oms è presente in 80 paesi nel mondo

Secondo l’Oms Delta è presente in almeno 80 Paesi. Per fotografare meglio la sua corsa – avvertono da Ginevra – bisognerebbe sequenziare almeno il 5% dei casi positivi, mentre la gran parte dei Paesi sono lontani da questa cifra: l’Italia per dire non supera l’1%.

A smorzare la paura, i primi studi sembrano indicare che la protezione dei vaccini con questa variante si abbasserebbe sì ma di poco.

Cos’è la variante Delta del Covid? Sintomi e come riconoscerla

La variante Delta, individuata per la prima volta in India, è conosciuta anche come variante VUI-21APR-01 o B.1.617 e presenta una serie di mutazioni tra cui la E484Q, L452R e P681R la cui presenza contemporanea desta molte preoccupazioni tra gli esperti. Il timore maggiore è che questo ceppo possa essere più contagioso e che presenti dei maggiori rischi di reinfezione.

Al momento tuttavia, precisa il ministero della Salute, non sembrano esserci delle evidenze che questa variante causi una malattia più grave o che i vaccini siano meno efficaci, in ogni caso sono in corso degli studi che hanno come obiettivo quello di capire in modo più preciso quale sia l’impatto delle mutazioni sul comportamento del virus, in modo da poter attuare degli interventi appropriati.

Lo studio

Un recente studio del Francis Crick Institute di Londra e pubblicato sulla rivista Lancet ha messo in evidenza come in seguito all’infezione dalla variante Delta sia stata rilevata una quantità di anticorpi neutralizzanti inferiore rispetto a quelli contro la forma originale del virus di Sars-Cov2. Inoltre gli studi attualmente pubblicati riferiscono anche una maggiore contagiosità, compresa tra il 40 e il 60%, rispetto alla variante inglese, conosciuta anche come variante Alpha. La variante Delta infine sembra comportare anche un rischio di ospedalizzazione maggiore (2,6 volte di più).

I sintomi della variante Delta

Per quanto riguarda i sintomi non sembrano esserci delle differenze significative rispetto alle altre varianti di Covid. Le persone affette dalla variante Delta quindi possono essere completamente asintomatiche o sviluppare i classici sintomi della malattia, quali febbre, tosse, mal di gola, debolezza, affaticamento e dolore muscolare oltre che alla perdita dell’olfatto e all’alterazione del gusto.

Un gruppo di medici indiani ha recentemente riferito di aver notato la comparsa di sintomi anomali in pazienti affetti da questa mutazione, mai riscontrati negli altri. Si tratta di danni all’udito, gravi disturbi gastrici e coaguli di sangue che portano alla cancrena. Al momento però non è ancora stata confermata l’associazione tra questi sintomi e il nuovo ceppo.


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