Cronaca

La variante Delta accelera, in Campania 101 casi | Le zone più colpite

La variante Delta del Covid accelera anche in Campania. Ecco quali sono le zone più colpite nella Regione Campania

La variante Delta del Covid accelera anche in Campania. Salgono a 101 i contagi della nuova mutazione. La scorsa settimana, dal primo sequenziamento ne erano stati rilevati 83. Si tratta quindi di 18 casi nuovi riscontrati in più. Il primo caso di variante Delta, in precedenza chiamata variante indiana, in Campania risale al 2 maggio scorso.

Aumentano i casi di variante Delta in Campania: le zone più colpite

Il Tigem di Pozzuoli è impegnato da gennaio nello studio genetico del Coronavirus in Campania. Diretto da Andrea Ballabio è un centro di ricerca altamente specializzato nello studio delle basi genetiche delle malattie.
Affiancato dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno e dall’Azienda Ospedaliera Dei Colli.
Non si tratta di un sequenziamento di tipo diagnostico, ma di sorveglianza sanitaria settimanale aggiuntiva a quella dell’Istituto Superiore di Sanità. Circa il 50% dei genomi del Covid in Italia è sequenziato in Campania. Attualmente stanno monitorando attentamente la diffusione della variante Delta.

Le zone più colpite in Campania

Per quanto riguarda i primi 83 casi di variante Delta, per motivi di studio sono concentrati al momento nelle zone dell’Asl Napoli 3 Sud e dell’Asl Napoli 1 Centro, ma se ne trovano anche a Caserta e nel Salernitano. Il 66,2% dei casi (55) interessano la fascia d’età tra i 18 e i 50 anni.
La maggior parte dei casi nel primo sequenziamento è stata diagnosticata nel Comune di Torre del Greco, con 45 casi emersi. Sono risultati essere conseguenza di contagi tra familiari e conoscenti.
Un unico mini-cluster è stato individuato in una palestra di Agerola, dove ieri si sono riscontrati altri 10 casi di positivi, dal tracciamento dei 5 casi di variante Delta. Mentre si attendono per questa settimana i risultati del sequenziamento di altri 364 tamponi sequenziati dal Tigem, Izsm e Cotugno.

Cos’è la variante Delta del Covid? Sintomi e come riconoscerla

La variante Delta, individuata per la prima volta in India, è conosciuta anche come variante VUI-21APR-01 o B.1.617 e presenta una serie di mutazioni tra cui la E484Q, L452R e P681R la cui presenza contemporanea desta molte preoccupazioni tra gli esperti. Il timore maggiore è che questo ceppo possa essere più contagioso e che presenti dei maggiori rischi di reinfezione.

Al momento tuttavia, precisa il ministero della Salute, non sembrano esserci delle evidenze che questa variante causi una malattia più grave o che i vaccini siano meno efficaci, in ogni caso sono in corso degli studi che hanno come obiettivo quello di capire in modo più preciso quale sia l’impatto delle mutazioni sul comportamento del virus, in modo da poter attuare degli interventi appropriati.

Lo studio

Un recente studio del Francis Crick Institute di Londra e pubblicato sulla rivista Lancet ha messo in evidenza come in seguito all’infezione dalla variante Delta sia stata rilevata una quantità di anticorpi neutralizzanti inferiore rispetto a quelli contro la forma originale del virus di Sars-Cov2. Inoltre gli studi attualmente pubblicati riferiscono anche una maggiore contagiosità, compresa tra il 40 e il 60%, rispetto alla variante inglese, conosciuta anche come variante Alpha. La variante Delta infine sembra comportare anche un rischio di ospedalizzazione maggiore (2,6 volte di più).

I sintomi della variante Delta

Per quanto riguarda i sintomi non sembrano esserci delle differenze significative rispetto alle altre varianti di Covid. Le persone affette dalla variante Delta quindi possono essere completamente asintomatiche o sviluppare i classici sintomi della malattia, quali febbre, tosse, mal di gola, debolezza, affaticamento e dolore muscolare oltre che alla perdita dell’olfatto e all’alterazione del gusto.

Un gruppo di medici indiani ha recentemente riferito di aver notato la comparsa di sintomi anomali in pazienti affetti da questa mutazione, mai riscontrati negli altri. Si tratta di danni all’udito, gravi disturbi gastrici e coaguli di sangue che portano alla cancrena. Al momento però non è ancora stata confermata l’associazione tra questi sintomi e il nuovo ceppo.


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