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Hai ricevuto il Green Pass su WhatsApp? Attenzione, è una truffa | Come difendersi

Hai ricevuto il Green Pass su WhatsApp? Attenzione, è una truffa. A lanciare l'allarme è la polizia postale. Ecco come difendersi

Hai ricevuto il Green Pass su WhatsApp? Attenzione, è una truffa. A lanciare l’allarme è la polizia postale. Ecco come difendersi dal raggiro.

Hai ricevuto il Green Pass su WhatsApp? Attenzione, è una truffa

“In questo link puoi scaricare il certificato verde Green Pass COVID-19 che ti permette liberamente di muoverti in tutta Italia senza mascherina”, è questo il testo del messaggio che sta girando su Whatsapp e che invita a scaricare il Green Pass obbligatorio dal 6 agosto per avere accesso a vari servizi in Italia. Una volta che ha (malauguratamente) cliccato sul link, l’utente accede a una finta pagina istituzionale dove ci sono loghi contraffatti molto simili agli originali.

Dopo aver cliccato sul link riportato nel messaggio si viene trasferiti su una pagina dove viene chiesto di inserire i propri dati personali e bancari. È evidente che questo invito risulta essere solo un tentativo di frode per recuperare dati sensibili. La stessa truffa o simili tentativi fraudolenti stanno raggiungendo non solo gli utenti di WhatsApp, ma sfruttano anche altri canali come le email. Addirittura si ha notizia anche della vendita, su canali Telegram, di green pass contraffatti dietro pagamento di una cifra di circa cento euro.

La raccomandazione della polizia postale

La polizia postale raccomanda dunque di seguire soltanto quelle che sono i metodi ufficiali indicati dal Governo per scaricare il Green Pass e cioè tramite il sito www.dgc.gov.it , l’App IO o Immuni, e sicuramente WhatsApp non è un canale ufficiale: via SMS arriva un messaggio che avverte della disponibilità del proprio certificato, successivamente ad almeno una dose di vaccino, e riporta un “AUTHCODE” da inserire insieme al numero di Tessera sanitaria su “www.dgc.gov.it o App Immuni o attendi notifica su App IO”. Tutti sono invitati inoltre a segnalare qualsiasi messaggio considerato sospetto sul portale della polizia postale: www.commissariatodips.it.

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