Cronaca

Omicidio Partinico, 30enne incinta sgozzata dall’amante: “Non volevo lo sapesse la mia famiglia”

Omicidio di Partinico, donna incinta sgozzata dall'amante che voleva "sbarazzarsi" della gravidanza dell'amante

Emergono dettagli sull’omicidio di Partinico. Antonino Borgia ha ucciso a coltellate la sua amante Ana Maria Lacramioara perché “voleva sbarazzarsi della gravidanza di Ana, che avrebbe potuto fortemente turbare la propria immagine famigliare e sociale, l’immagine di uomo, rispettabile padre di famiglia e imprenditore”. Il gesto, efferato e ingiustificabile, è avvenuto a novembre del 2019, ma solo oggi sono state rese note le motivazioni alla base del delitto.

Omicidio di Partinico, donna incinta sgozzata dall’amante

È quanto si legge nelle 130 pagine contenenti le motivazioni della sentenza con cui Antonino Borgia è stato condannato all’ergastolo: omicidio volontario premeditato, aggravato dalla crudeltà, dai futili motivi e dal fatto che la vittima fosse incinta di quattro mesi, procurato aborto e occultamento di cadavere. Aveva 30 anni Ana quando Borgia le ha tolto la vita. Era incinta di un figlio che l’uomo sosteneva non fosse suo e per il quale la donna lo aveva ricattato, diceva. La minaccia, secondo l’omicida, era più o meno questa: “O mi dai 3mila euro, oppure riferisco alla tua famiglia che aspetto un bambino da te”.

Le intercettazioni

Dalle intercettazioni, oggi, sappiamo che l’uomo in carcere, ha raccontato: “Questa gran put***a mi ha preso in giro, le sue intenzioni erano di consumarmi, perché pure lei lo sapeva che il bambino non era mio. Mi ha messo sotto pugno questa rumena e mi ha chiesto 3mila euro”. E invece sotto pugno Ana non ha messo nessuno. Anzi, è diventata lei la vittima. Sotto pugno, sotto lama, sotto percosse, sotto violenza sessuale e psicologica.

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