Cronaca

Omicidio Laura Ziliani: il mistero del corpo dell’ex vigilessa, integro e parzialmente mummificato

Il corpo di Laura Ziliani era stato ritrovato tre mesi dopo la sua scomparsa in un tratto del fiume Oglio

Omicidio Laura Ziliani, le condizioni del corpo dell’ex vigilessa rappresentano uno dei misteri più grandi del caso. Il cadavere della 56enne, rinvenuto lo scorso 8 agosto a tre mesi dalla scomparsa, è integro e parzialmente “corificato”, un processo simile alla mummificazione che rende la pelle simile al cuoio.

Perché il corpo di Laura Ziliani è integro e in parte mummificato

Il corpo di Laura Ziliani era stato ritrovato tre mesi dopo la sua scomparsa in un tratto del fiume Oglio: Laura era seminuda, senza reggiseno, parzialmente coperta da uno strato di sabbia. “Una sepoltura anomala, a prima vista poco compatibile con lo stato di conservazione del corpo“, spiega il servizio della trasmissione televisiva condotta da Gianluigi Nuzzi.

Il dettaglio del piede “corificato” di Laura

C’è però un altro dettaglio che potrebbe dire qualcosa relativamente a come il corpo potrebbe essere stato “conservato” dalle tre persone accusate dell’omicidio e dell’occultamento del cadavere. Il piede destro di Laura era infatti corificato: la pelle si è trasformata in cuoio e questo processo, spiega Quarto grado, si riscontra in cadaveri chiusi in casse metalliche. Ma perché solo il piede destro presentava tracce di questo processo? Dove è stato nascosto il cadavere di Laura? E come è stata uccisa, precisamente? Sono ancora tutte domande senza risposta.

Le figlie accusate di omicidio e occultamento di cadavere

Silvia e Paola Zani e Mirto Milani, accusati di aver ucciso la donna per gestirne il patrimonio, restano trincerati dietro un inquietante silenzio in carcere. E così sono le indagini degli inquirenti a dover cercare delle risposte: potrebbero arrivare dalle analisi dei Ris sui vestiti che sono stati trovati in momenti diversi, e non si sa se appartengano all’ex vigilessa o siano stati artatamente fatti trovare dai tre indagati. O ancora, alcune risposte alle domande potrebbero essere in quei materassi gettati in discarica da Silvia e Paola Zani proprio la mattina della scomparsa della madre Laura, l’8 maggio. Di certo il mistero della morte della 56enne di Temù presenta ancora tanti punti oscuri.

Fonte: Fanpage

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