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J.K Rowling non sarà presente alla reunion di Harry Potter: accusata di transfobia

L'autrice dei libri della saga di Harry Potter è stata accusata di transfobia

L’autrice dei libri della saga di Harry Potter, J.K Rowling, è stata esclusa dalla reunion di Harry Potter, perché è stata accusata di transfobia. L’incontro con gli attori principali andrà in onda prossimamente su HBO in occasione dei 20 anni del primo film Harry Potter e la pietra filosofale.

J.K Rowling assente nella reunion di Harry Potter: l’accusa di transfobia

La Rowling è stata ufficialmente esclusa dal progetto che ha visto coinvolti i principali attori della saga dei film di Harry Potter. Il tutto è partito a causa di alcuni commenti che avrebbe fatto negli ultimi mesi, considerati transfobici. Gran parte delle persone che stanno lavorando al nuovo progetto di Harry Potter hanno cominciato a prendere le distanze da lei, basti pensare alla Hogwart’s Legacy. 

Si sarebbe creato anche un certo imbarazzo se la Rowling avesse preso parte all’evento, dato che molti degli attori presenti si sono schierati pubblicamente contro di lei. Prima fra tutte Emma Watson, ma anche Daniel Radcliffe e Rupert Grint. 

Cosa ha detto l’autrice dei libri

L’ultimo tweet della Rowling è partito dal titolo di un articolo: “Creare un mondo post-Covid-19 più equo per le persone che hanno le mestruazioni”. L’autrice, il 6 giugno, l’ha commentato così: ”Persone con le mestruazioni. Sono certa che c’era una parola per definirle… aiutatemi. Donnole?”. Il messaggio sottinteso è che solo le persone con il ciclo mestruale possono definirsi donne. Il giorno seguente, dato lo scalpore suscitato dall’argomento, ha continuato.

Se il sesso non è reale, non esiste attrazione per lo stesso sesso. Se il sesso non è reale, la realtà vissuta dalle donne di tutto il mondo viene cancellata. Conosco e amo le persone trans, ma cancellare il concetto di sesso significa rimuovere la capacità di molti di discutere in modo significativo delle loro vite. Dire la verità non vuol dire odiare”. Ma l’autrice ha continuato: ”Il diritto di ogni persona trans a vivere nella maniera più autentica e confortevole per ciascuna, ma allo stesso tempo, la mia vita è stata plasmata dall’essere femmina. Non credo sia odioso dirlo”. 

Altri commenti precedenti della Rowling

Non è la prima volta che l’autrice viene travolta da critiche per le sue esternazioni sul tema. Il 19 dicembre 2019, aveva preso le difese di Maya Forstater, donna britannica licenziata per aver scritto sui social che chi ha fatto un percorso di transizione di genere da uomo a donna non può considerarsi davvero una donna. Aveva infatti dichiarato: ”Vestitevi come volete, chiamatevi come volete. Andate a letto con ogni adulto consenziente che volete. Vivete la vostra vita al massimo, in pace e sicurezza. Ma far perdere il lavoro alle donne per aver dichiarato che il sesso è una cosa reale?”. 

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