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Ponte dell’Immacolata, dai viaggi alle piste da sci: cosa si può fare ( e cosa no)?

Ponte dell'Immacolata, cosa si può fare e cosa no l'8 dicembre 2021: regole su viaggi, e impianti da scii. Cosa si può fare in zona bianca, rossa, arancione o gialla

Il Ponte dell’Immacolata è ormai alle porte e milioni di italiani si preparano a festeggiare la prima festività natalizia. Ma cosa si può fare ( e cosa no) l’8 dicembre di quest’anno? Con l’aumento dei contagi delle ultime settimane, non si sa ancora quale sarà la situazione pandemica all’Immacolata. Se adesso l’Italia è tutta in bianco, consentendo riunioni e spostamenti, è possibile che per l’8 dicembre più di una Regione sia in zona gialla o arancione. 

Ponte Immacolata, cosa si può fare e cosa no l’8 dicembre

Il cambio colore fa tornare le restrizioni, che sono graduali a seconda della gravità della situazione Covid. Quindi prima di organizzare un viaggio per il ponte è importante ripassare le regole per le diverse zone e attività. Ecco cosa si potrà fare e cosa no.

Cosa si può fare in zona bianca

Piste da scii

La stagione sciistica riparte il 27 novembre con la riapertura degli impianti e il weekend dell’Immacolata sarà il primo vero stress-test per il settore. Per accedere, sia in zona bianca che in zona gialla è necessario il green pass. Il protocollo approvato dai gestori prevede anche una serie di regole.

Il limite della capienza per le cabinovie è fissato all’80%, sulle seggiovie è al 100%. Sempre obbligatorio indossare la mascherina. All’interno dell’area sciistica dovranno essere creati dei percorsi che garantiscano il distanziamento. Impianti chiusi in zona arancione o rossa.

Viaggi all’estero

Vista la forza della quarta ondata che in tutta Europa sta mettendo in difficoltà i Paesi, dalla Germania all’Austria, il consiglio del ministero della Salute è di limitare i viaggi all’estero. Diverse nazioni stanno introducendo nuovi lockdown e limitazioni ai turisti. Quindi chi ha programmato un viaggio all’estero dovrà verificare le regole sia nel Paese di arrivo sia al rientro in Italia.

Un’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza ha creato corridoi turistici Covid-free per vaccinati o guariti verso Aruba, Maldive, Mauritius, Seychelles, Repubblica Dominicana, Egitto (per le zone turistiche di Sharm El Sheikh e Marsa Alam). Quarantotto ore prima del rientro si dovrà effettuare il tampone.

Le regole in zona gialla

Ecco cosa rischiano le Regioni in bilico tra zona bianca e gialla. In giallo torna obbligatorio l’uso delle mascherine, non solo al chiuso ma anche all’aperto. Inoltre, viene fissato il limite di quattro persone che possono sedersi allo stesso tavolo di bar e ristoranti, fatta eccezione per i conviventi.

Si riducono le capienze di stadi (50%) e palestre al chiuso (35%). Al 50% quella di cinema, teatri e sale da concerto. Chiuse le discoteche. Per quanto riguarda gli spostamenti, non ci sono problemi se ci si muove tra Regioni bianche e gialle.

I parametri

La zona gialla scatta al raggiungimento di tre indicatori: l’incidenza dei nuovi contagi ogni 100mila abitanti deve essere uguale o superiore a 50 casi; il tasso di occupazione dei posti letto ospedalieri nei reparti ordinari deve superare il 15%; quello nelle terapie intensive il 10%.

Le regioni a rischio

Se ad oggi tutta Italia sarà in bianco per almeno altri sette giorni, la situazione potrebbe cambiare già dalla prossima settimana, con la possibile entrata in zona gialla di alcune Regioni a rischio. Il vicepresidente del Friuli-Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, ha affermato: “Ormai le soglie sono superate, quindi credo che dal 29 novembre il Friuli-Venezia Giulia passerà in zona gialla”.

Secondo i dati del monitoraggio Iss, salgono a 18 le Regioni e Province autonoma che registrano un’incidenza di casi di Covid-19 superiore alla soglia di allerta di 50 per 100mila abitanti, a partire dalla quale diventa difficile riuscire ad eseguire il tracciamento dei casi.

Il Friuli-Venezia Giulia e la Provincia autonoma di Bolzano registrano questa settimana i valori massimi di incidenza di casi Covid: il valore è pari a 406 per 100mila abitanti a Bolzano e a 289,3 in Friuli.

Zona rossa

Se poi l’8 dicembre si dovesse tornare in zona rossa, bisogna ricordare che nessuno spostamento è consentito, nemmeno le visite ad amici e parenti, se non per motivi di salute, necessità e lavoro. Tutti i negozi e le attività sono chiuse, eccetto i servizi essenziali e bar e ristoranti per asporto e consegna a domicilio.


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