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Pontecagnano Faiano, cittadinanza onoraria a Sua Eminenza Cardinale Renato Raffaele Martino

PONTECAGNANO FAIANO. Cittadinanza onoraria a Sua Eminenza Cardinale Renato Raffaele Martino. La proposta di conferimento è all’ordine del giorno del Consiglio comunale, convocato dal Presidente Alfonso Gallo, che si terrà sabato 20 settembre, alle ore 11.30, nella sala convegni dell’Ex Tabacchificio Centola.La proposta manifestata dall’Amministrazione guidata dal sindaco Ernesto Sica è motivata “dall’attaccamento alla nostra Provincia, ed in particolare alla Valle dei Picentini, come pure dalla sua vicinanza spirituale alla popolazione tutta del nostro Comune”.
Nell’instancabile opera del Cardinale Martino, infatti, sono ben impressi il radicamento alla Provincia di Salerno, terra della sua fanciullezza, il suo costante impegno nella diplomazia vaticana, la tutela dei diritti umani e l’impegno intellettuale profuso nella redazione del Compendio della Dottrina sociale della Chiesa sull’insegnamento sociale della Chiesa, ma anche sugli importanti ambiti della famiglia, del lavoro, della vita economica, della comunità politica, della comunità internazionale, della salvaguardia dell’ambiente e della promozione della pace.

NOTA BIOGRAFICA: RENATO RAFFAELE CARD. MARTINO
Dopo sedici anni passati alle Nazioni Unite in New York come Osservatore permanente della Santa Sede, Renato Raffaele Martino, creato cardinale nel Concistoro del 21 ottobre 2003, è stato chiamato da Giovanni Paolo II il 1° ottobre 2002 a guidare il Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace. Il Dicastero ha il compito primario di far sì che nel mondo siano promosse la giustizia e la pace «secondo il Vangelo e la dottrina sociale della Chiesa». Succede in questo incarico a personalità prestigiose come il cardinale francese Roger Etchegaray e il compianto cardinale vietnamita il Servo di Dio François-Xavier Nguyên Van Thuân.
Nato a Salerno il 23 novembre 1932, il cardinale Martino è entrato nella diplomazia vaticana nel 1962 ed ha lavorato nelle nunziature di Nicaragua, Filippine, Libano, Canada e Brasile. Tra il 1970 e il 1975 ha avuto l’incarico di responsabile della Sezione per le Organizzazioni internazionali della Segreteria di Stato. Il 14 settembre 1980 è stato promosso arcivescovo e pronunzio in Thailandia, delegato apostolico in Singapore, Malaysia, Laos e Brunei, ricevendo l’ordinazione episcopale il 14 dicembre dello stesso anno dalle mani dell’allora Segretario di Stato, cardinale Agostino Casaroli, nella basilica romana dei Santi Dodici Apostoli. Nel 1986 riceve l’incarico di Osservatore permanente della Santa Sede alle Nazioni Unite di New York. È il terzo ecclesiastico a ricoprire questo alto mandato, dopo monsignor Alberto Giovannetti e l’arcivescovo, oggi cardinale, Giovanni Cheli. In questa veste ha partecipato attivamente alle maggiori Conferenze internazionali promosse dall’ONU, in particolare a New York (USA) nel 1990 al Summit mondiale sull’infanzia; a Rio de Janeiro (Brasile) nel 1992 al Vertice su ambiente e sviluppo; nel 1994 alle Barbados alla Conferenza sui piccoli Stati insulari in via di sviluppo, e nello stesso anno al Cairo (Egitto) alla Conferenza su popolazione e sviluppo; a Pechino (Cina) nel 1995 per la Conferenza sulle donne; a Istanbul (Turchia) nel 1996 a quella sull’habitat; a Roma nel 1998 alla Conferenza diplomatica dei plenipotenziari per l’istituzione della Corte Penale Internazionale; a New York (USA) nel 2000 per il Summit del Millennio; a Monterrey (Messico) nel 2002 alla Conferenza sul finanziamento per lo sviluppo. Ancora nel 2002 a Madrid (Spagna) all’Assemblea sugli anziani e sempre nello stesso anno a Johannesburg (Sud Africa) alla Conferenza sullo sviluppo sostenibile. Notevole eco poi hanno avuto costantemente i suoi numerosi interventi alle Assemblee generali dell’ONU dal 1987 al 2002, trattando i più disparati argomenti, dal disarmo allo sviluppo, dalla povertà alla difesa dei diritti dei minori, dalla Palestina ai rifugiati, alla libertà religiosa e alla promozione dei diritti umani. Nel 1991, nell’ambito delle sue funzioni alle Nazioni Unite, ha istituito la “Path to Peace Foundation” allo scopo di sostenere e potenziare le iniziative della Missione della Santa Sede all’ONU.
Nominato Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace il 1º ottobre 2002 e insediatosi ai primi di dicembre, l’allora arcivescovo Martino ha impresso subito al dicastero un notevole dinamismo. Primo suo impegno nel nuovo incarico è stato presentare il messaggio papale per la Giornata mondiale della pace 2003, con vasta risonanza nell’opinione pubblica internazionale. Già all’inizio del mandato ha rivolto il suo interesse alla situazione esplosiva in Venezuela e al grave conflitto civile in Costa d’Avorio. Soprattutto non ha fatto mancare la sua voce sulla tragica situazione in Medio Oriente, con decine e decine di interviste ai principali giornali e alle maggiori reti radiofoniche e televisive del mondo, interviste con le quali si è fatto portavoce della netta opposizione del Santo Padre alla guerra, “avventura senza ritorno” e “sconfitta dell’umanità”.
Il 40.mo anniversario della Pacem in Terris, durante tutto il 2003, lo ha visto impegnato in numerose sedute di studio, dibattiti e conferenze sull’attualità e l’importanza della celebre enciclica di Giovanni XXIII: in particolare, il 7 ottobre, al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite in New York, e il 4 novembre, nella sede dell’UNESCO a Parigi.
Sotto il suo impulso, il dicastero ha intensamente lavorato alla stesura di un’articolata sintesi della dottrina sociale della Chiesa, per mettere tra l’altro in evidenza il legame di tale insegnamento con la nuova evangelizzazione, tanto intensamente auspicata da Giovanni Paolo II. Tale intenso lavoro è stato coronato con la pubblicazione, il 25 ottobre 2004, del Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa, un ampio quanto agile documento di 320 pagine di contenuto, 25 di indice dei riferimenti, 156 di indice analitico e 13 di indice generale, in cui è contenuto sinteticamente tutto l’insegnamento sociale della Chiesa, ricondotto alle sue premesse bibliche, filosofiche, teologiche ed antropologiche. Dopo 4 capitoli sui fondamenti, seguono altri sette riguardanti la famiglia, il lavoro, la vita economica, la comunità politica, quella internazionale, la salvaguardia dell’ambiente e la promozione della pace, con un capitolo finale sulla dottrina sociale e l’azione pastorale.
Dal giorno della pubblicazione di questo importante documento, il cardinale Martino ha iniziato un intenso tour di presentazione e illustrazione dello stesso in diverse sedi scientifiche, istanze nazionali e internazionali, per metterne in luce l’importanza e l’utilità quale “strumento indispensabile per annunciare e attualizzare il Vangelo nella complessa rete delle relazioni sociali” e “utile sussidio per il discernimento morale e pastorale degli avvenimenti che caratterizzano i nostri tempi”, nonché “strumento per alimentare il dialogo, anche a livello ecumenico e interreligioso”.
Durante tutto il 2004 e il 2005, hanno avuto notevole rilievo la partecipazione e gli interventi del cardinale Martino a vari incontri e seminari di studio in Italia e nel mondo con apprezzati discorsi su temi come le radici cristiane dell’Europa, l’azione pacificatrice della Chiesa attraverso le istituzioni internazionali, la pace tra azione diplomatica e guerra globale, le attuali sfide connesse alla promozione della pace, la sollecitudine della Chiesa per lo sviluppo, la giustizia, la riconciliazione tra i popoli, la globalizzazione, l’evangelizzazione della cultura, la povertà, i diritti umani, etica e pubblica amministrazione.
Non meno intensa può ritenersi l’attività pastorale del porporato che, fin dall’inizio del suo incarico quale Presidente di Giustizia e Pace, lo ha visto impegnato in numerosi viaggi internazionali, anche in zone calde del pianeta, come Colombia, Benin, Thailandia, Indonesia, Timor Est, Kazakhstan, Perù, Kenya, Messico, Uganda, Repubblica Democratica del Congo e Angola.
Nel marzo di quest’anno 2005, il cardinale Martino con il Dicastero da lui presieduto e in collaborazione con un gruppo di Istituti universitari cattolici si è fatto promotore di un Congresso internazionale in Vaticano per celebrare degnamente il XL anniversario della Costituzione conciliare Gaudium et Spes.
Per la sua costante attività in favore delle pacifiche e proficue relazioni tra i popoli, della promozione umana e della cultura, al cardinale Martino sono state conferite numerose lauree honoris causa, in particolare dalla Saint John’s University di New York, dalla Seton Hall University di South Orange, dalla Marywood University di Scranton, dal Christendom College di Front Royal e dalla Sacred Heart University del Connecticut. Egli è stato inoltre insignito di molteplici onorificenze, tra le altre, dal Sovrano Militare Ordine di Malta, dall’Ordine equestre del Santo Sepolcro, dall’Ordine di Cristo del Portogallo, dall’Ordine di Francisco Miranda del Venezuela, dal Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, dall’Ordine del “Libertador General San Martin”, dall’Ordine al merito della Repubblica Italiana e dall’Ordine di San Maurizio e Lazzaro. Il 21 novembre 2004 è stato insignito del Premio internazionale della Pace dal Centro Studi “Giuseppe Donati” di Pistoia in memoria di Giorgio La Pira.
Nei primi anni del suo sacerdozio, a Roma, il cardinale Martino ha svolto il ministero pastorale specialmente tra i giovani, al Collegio San Giuseppe dei Fratelli delle Scuole Cristiane, tra i Boy Scouts e in diversi movimenti dell’Azione Cattolica.
Il Santo Padre Benedetto XVI lo ha nominato, in data 11 marzo 2006, Presidente anche del Pontificio Consiglio per la Pastorale dei Migranti e degli Itineranti, presidenza che mantiene congiuntamente al Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace fino al 28 febbraio 2009.
E’ stato, inoltre, il primo Presidente della Fondazione San Matteo, in memoria del Cardinale François-Xavier Nguyên Van Thuân, dal 2007 al 2010.
Il 21 aprile 2009 è stato nominato da Benedetto XVI presidente della Commissione episcopale per l’Almo Collegio Capranica, dove è stato alunno dal 1951 al 1962.
È stato membro del Comitato di patrocinio del Coordinamento internazionale per il Decennio di una cultura della non violenza e della pace (2001-2010).
Dal 24 ottobre 2009 è presidente emerito del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, avendo papa Benedetto XVI accolto la sua rinuncia all’ufficio per raggiunti limiti d’età.
Il 29 giugno 2010 il principe Carlo di Borbone-Due Sicilie, duca di Castro, Gran Maestro del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio lo ha nominato nuovo Gran Priore dell’Ordine, succedendo al cardinale Albert Vanhoye nominato a sua volta consigliere ecclesiastico della Real Casa dei Borbone di Napoli delle Due Sicilie.
Dal 12 giugno 2014 ricopre l’incarico di protodiacono di Santa Romana Chiesa.

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