BATTIPAGLIA. Per il Comune di Battipaglia l’emergenza si è conclusa sabato pomeriggio, ma nella realtà le cose stanno diversamente. Gli allagamenti che si sono verificati lunedì 22 settembre in varie zone di Battipaglia – in particolare nel rione Stella e a piazza Cacciatore – stanno provocando ancora forti disagi. Ad esempio, presso il condominio Pro.Ca.Sa di via De Crescenzo, il cui amministratore Antonio D’Andrea ha presentato un esposto per i danni provocati dall’esondazione del fiume Tusciano. Scrive D’Andrea che “il fiume è esondato arrecando ingenti danni al condominio, in particolar modo ai garage per il crollo del muro perimetrale di contenimento”. Alla Procura della Repubblica, l’amministratore ha chiesto di “accertare e valutare se siano rinvenibili fattispecie penalmente rilevanti”.Nel contempo, per effetto di un’ordinanza comunale emessa il giorno successivo agli allagamenti, non è ancora possibile accedere ad alcuni garage e locali sotterranei del rione Stella, a causa della presenza di detriti e fanghi accumulati. Ciò rende impossibile il riallaccio delle utenze da parte dell’Enel, i cui tecnici non possono fisicamente recarsi presso i locali dove sono presenti i contatori. I residenti hanno più volte chiesto la revoca dell’ordinanza – la numero 427 – senza tuttavia ottenere alcuna risposta in merito. Presso alcuni di questi palazzi non sono in funzione neppure gli ascensori, rendendo di fatto impossibile, per alcuni residenti, uscire dalle proprie case. Sono presenti in tali edifici anche persone anziane e disabili, alcuni dei quali costretti in carrozzina.
Della situazione sono stati informati i membri della commissione straordinaria, l’ufficio tecnico comunale e la Polizia municipale. «I cittadini sono in balia degli eventi – fa sapere D’Andrea – Il Comune non ha inviato un tecnico a coordinare i lavori. L’Enel ha fatto richiesta di revoca dell’ordinanza che vieta l’accesso ai locali interrati a tutti, e quindi anche ai soccorritori, altrimenti non può ripristinare il servizio. La Protezione Civile non si è fatta vedere, mentre i Vigili del Fuoco sono andati via dalla zona. Una ditta privata sta predisponendo uno scavo per drenare l’acqua ed il fango, ma a ritmi lentissimi». La richiesta di revoca dell’ordinanza consentirebbe interventi di pulizia e sistemazione che al momento non possono avere luogo.
Si è mosso, per vie legali, anche l’avvocato Paolo Riccardi, che presenterà un esposto alla Regione Campania, al Genio Civile e all’Autorità di Bacino per verificare la sussistenza di eventuali responsabilità e per chiedere la messa in sicurezza del fiume Tusciano. Per quanto riguarda l’ordinanza che vieta ai condomini di alcuni palazzi di accedere ai locali interrati, l’avvocato afferma che «le restrizioni sono illegittime e generano ulteriori gravi disagi, come l’inutilizzabilità degli ascensori in fabbricati composti da sei o sette piani. Questi diventeranno prigioni per soggetti anziani, malati e per famiglie con neonati». Secondo il legale «l’ordinanza va immediatamente revocata o modificata compatibilmente con il piano di intervento teso alla messa in sicurezza della zona».