Cronaca Salerno, Salerno

Cercasi futuro’. Battipaglia: un quadro sociale, economico e demografico allarmante

BATTIPAGLIA. Riceviamo e pubblichiamo. La recente pubblicazione dei dati statistici sulla situazione economica della nostra città rassegna alle forze politiche e sociali di Battipaglia un dato particolarmente allarmante, su cui sarebbe ora si aprisse un dibattito vero sul ” che fare”.Il primo dato è inevitabilmente quello della disoccupazione che a Battipaglia si attesta nel 2013 al 29,7% rispetto al 11,3% del 2007. Un dato devastante rispetto a quello provinciale pari al 17,6%, nonostante quest’ultimo sia fortemente aumentato rispetto al 2007 allorquando era dell’11,7%.
Dunque la disoccupazione a Battipaglia è più che raddoppiata in soli 6 anni, ed è aumentata molto di più che nel resto della provincia di Salerno. Nel 2007 essa era nettamente inferiore a quella provinciale (inferiore del 36%), mentre oggi è spaventosamente superiore (+69%).

La popolazione attiva di Battipaglia è il 43,3% di quella residente (in provincia di Salerno 45%): il 17,34% è impiegata in agricoltura (contro il 6,1% della intera provincia); il 34,3% nel manifatturiero (il dato provinciale si ferma al 14,2%); l’8,3% è impiegato nel settore del commercio/terziario.
La riduzione occupazionale non ha colpito egualmente tutti i settori. Mentre l’agricoltura ha retto ai colpi della crisi, nel giro di 2 anni gli addetti al commercio si sono praticamente dimezzati, mentre nell’industria c’è stata una riduzione di oltre il 10%.
Il dato economico incide drammaticamente anche sul dato demografico, dove l’incremento di popolazione registrato dall’ISTAT è dovuto per intero all’aumento degli immigrati. Nel 2004 la popolazione straniera nella nostra città ammontava a 493 unità pari all’1% (il dato provinciale era pari al 1,1%). Nel 2013 la presenza degli stranieri a Battipaglia ammonta a 2.468 unità pari al 4,9% (in provincia di Salerno il dato 2013 è invece pari al 3,5%). Ciò a testimonianza che Battipaglia risulta oramai essere attrattiva solo per la popolazione straniera mentre ha perso il suo ruolo di attrattore nei confronti della popolazione proveniente da paesi limitrofi.
Del resto se guardiamo a ciò che sta avvenendo sull’indice di natalità si coglie un elemento estremamente preoccupante: l’indice di natalità (nuove nascite ogni 1000 abitanti) scende dal 9,9 del 2002 all’8,5 del 2013. Si riduce la natività ed aumenta la mortalità (morti ogni 1000 abitanti) che passa dal 6,8 ogni mille abitanti nel 2002 all’8,6 del 2013. In sostanza, la popolazione invecchia in conseguenza di un inadeguato ricambio demografico.
Dato confermato dalla composizione anagrafica della popolazione battipagliese: nel 2002 la popolazione fino a 14 anni era pari al 17,6%, quella compresa fra i 15 ed i 65 anni era pari al 69,3% e quella oltre i 65 anni risultava essere il 13,1%; nel 2014 la situazione diventa rispettivamente del 14,2% per la popolazione fino a 14 anni, al 68,4% per la popolazione fra i 15 ed i 65 anni ed infine il dato dei residenti oltre i 65 anni diventa del 17,4%. Si evidenzia uno spostamento netto dalla fascia fino a 14 anni a quella oltre i 65 anni.
Ancora più esplicito risulta essere l’indice del rapporto del numero degli anziani ogni 100 giovani sotto i 15 anni: se nel 2002 per ogni 100 giovani vi erano 74 anziani sopra i 65 anni, nel 2014 il dato sale vertiginosamente a 122,5 (+65%).
Altrettanto significativo ed allarmante il dato relativo al rapporto fra lavoratori che sono in fase di pensionamento e quelli che sono in età per entrare nel mercato del lavoro. Nel 2002 era pari al 70,9% (in tutta la provincia eravamo al 77,6%) mentre nel 2014 è passato all’111,5% (in tutta la provincia il dato che pure aumenta si ferma al 107,6). Un aumento del 57% (!) indice di un invecchiamento della popolazione occupata e dello scarso ricambio generazionale che, se aumenta in tutta la provincia, a Battipaglia è particolarmente accentuato.
Aumento della disoccupazione, crisi dei settori trainanti, riduzione delle popolazione attiva, riduzione dell’indice di natalità, crescita demografica zero, invecchiamento della popolazione, flussi migratori di giovani verso altre paesi, progressivo azzeramento del ricambio generazionale nel lavoro. A questo si unisca una maggiore ” impermeabilità” della realtà occupazionale locale alle novità metodologiche e culturali che l’introduzione dei moderni sistemi informatici hanno comportato, che significa una crescente inadeguatezza rispetto alle competenze richieste dell’attuale mercato del lavoro.
In sostanza i dati ISTAT ci consegnano una città che si è profondamente impoverita negli ultimi 10 anni, molto di più rispetto al resto della provincia di Salerno che comunque sta pagando prezzi altissimi alla crisi economica.

Le cause sono da ricercare sia nell’andamento economico generale ma anche e soprattutto nella mancanza di una visione strategica e di una conseguente azione politica, sistemica e territoriale per poter dare una vocazione duratura e di sviluppo a Battipaglia. Per dare un presente e un futuro ai battipagliesi, soprattutto a quelli delle fasce più giovani.
Tutto questo è avvenuto senza che le forze politiche locali, le forze sociali e soprattutto chi ha governato le istituzioni locali riuscisse a cogliere i processi in atto e mettesse in campo iniziative, proposte e provvedimenti tesi a contrastare questa tendenza. Ed il succedersi di commissariamenti, dediti esclusivamente alla gestione ordinaria, ha contribuito al determinarsi di questa situazione.

Il quadro drammatico è davanti agli occhi di tutti. Ciò comporta che chi fra un anno si candiderà alla guida della Città deve sapere che deve avere la forza di mettere in campo un progetto in grado di determinare una reale inversione di tendenza. Dovrà necessariamente comportare un ridisegno della città e del suo territorio, su azioni innovative, rapide e concrete che aprano prospettive di sviluppo e di speranza alle giovani generazioni. E dovrà essere accompagnato da un nuovo modo di far politica e amministrazione. Etico, trasparente, partecipato, rapido, efficace ed efficiente.
Noi di Etica per il Buon Governo, abbiamo ben chiaro cosa ci sia da fare, come testimoniano i cinque anni della nostra attività. Vogliamo aprire queste idee e questo programma di massima al mondo della produzione, al mondo del lavoro, al mondo della cultura, al mondo delle associazioni e a tutti i cittadini che vogliano partecipare attivamente al cambiamento di Battipaglia. Vogliamo avviare ed alimentare da qui alle elezioni un dibattito forte, puntuale e chiaro su quello che dovrà fare chi assumerà la guida di Battipaglia.
Non è più il tempo per i “Dilettanti alla Sbaraglio”, per l’improvvisazione e per il governo dei furbetti. La nostra città ha bisogno di vero cambiamento per ripartire e per ridarsi un futuro degno del suo glorioso e recente passato.

Etica per il buon Governo

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