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Stalking: a Salerno un convegno sul reato di genere

SALERNO. Numerosissimi  ieri pomeriggio all’appuntamento con gli avvocati Luca Monaco e Antonella Mastrolia presso il Palazzo Sant’Agostino con il seminario “Violenza e Stalking- la convenzione di Istanbul e decreto carceri, strumenti di prevenzione o illusioni?”.

Dopo i saluti dell’Aiga, l’introduzione dell’avvocato Luca Monaco, organizzatore dell’evento, ha dato inizio all’interessante incontro.

“La nostra posizione è un po’ critica rispetto a quella che è l’impostazione del reato di genere – afferma Monaco – Noi siamo fermamente convinti che il reato di stalking non possa essere classificato come reato di genere. D’altra parte il dottor Massimo Lattanzi e la dottoressa Tiziana Calzone, psicologi e psicoterapeutici, che si occupano proprio nella sede centrale dell’Osservatorio nazionale sullo stalking di Roma possono testimoniare sulla base delle loro esperienze, ed anche io sulla base della mia esperienza di avvocato, che sostanzialmente si verificano anche casi di presunte vittime che in realtà appartengono al genere maschile ad opera di donne. Quindi l’impostazione sul reato di genere non ci convince. Ed è per questo che quest’oggi abbiamo deciso di segnare, in questo incontro, il percorso legislativo che il parlamento italiano ha deciso di seguire rispetto alla convenzione di Istanbul”.

La successiva argomentazione del dottor  Carmine Olivieri, Sostituto procuratore della Repubblica di Salerno, ha sottolineato l’errore di voler far una classificazione tra uno stalking di serie A o di serie B, se corrispondente ad una donna o ad un uomo, non trovando corretto considerare offese più gravi  se riguardano un genere piuttosto che un altro. “C’è da sottolineare, inoltre, il sovraffollamento delle carceri – aggiunge il moderatore Luca Monaco –  che non sono idonee al recupero del condannato come previsto dall’articolo 27 della Costituzione ed in più gli interventi contro lo stalking sono indirizzati solo alle persone offese ma non sono previsti programmi di recupero per gli stalker”.

Con il conseguente acceso dibattito dello psicologo Massimo Lattanzi  i numerosi utenti, alcuni rimasti in piedi per la copiosità dei partecipanti, ma comunque interattivi nella discussione, hanno potuto  tracciare i profili delle presunte vittime e dei presunti autori, ripercorrendo i traumi pregressi che li hanno segnati con una “ferita narcisistica”.  Le conclusioni tecniche dell’avvocato Antonella Mastrolia sulle innovazioni procedurali e sostanziali del decreto sul femminicidio hanno terminato un’ intrigante giornata che ha visto intrecciarsi e fondersi tematiche giuridiche e psicologiche che hanno saputo coinvolgere e convincere tutti i partecipanti entusiasti ed interessati al prossimo work shop con appuntamento a febbraio.

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