SAPRI. Quanto è difficile per una donna dire addio a un’altra, dopo averne visto ogni giorno impotente la sofferenza negli occhi, suoi e di quel figlio che ne ha cullato l’agonia. Mentre domenica scorsa ognuno di noi a Sapri e altrove sorrideva nel calore della propria famiglia, Pierangela litigava futilmente per l’ennesima volta col suo48enne marito Sandro Pili. Un amore sempre travagliato che ne aveva conosciuto la fuga in Germania, la di lui terra natia. Lei nata in Venezuela da padre italiano lo conosce a Sapri e gli offre totalmente la sua vita. È lei che ogni giorno si adopera in mille lavori per il sostegno economico di quella famiglia nella quale credeva tanto. Lui disoccupato sempre pronto ad umiliarla, ma lei mai un lamento e noi sempre un tagliente silenzio. Così è volato via un angelo di soli 39 anni: una coltellata che le ferisce il torace e ancora una volta muta…sola!!! Poco distante da lei si gioiva presso l’ospedale dell’Immacolata per l’apertura del codice ROSA a difesa delle donne e della vasca per il parto in acqua. Pierangela Gareffa invece soffriva dal primo pomeriggio sul letto tra le braccia del suo unico amato figlio mentre il sangue scorreva dal suo corpo e le forze la abbandonavano insieme alla vita nella tarda nottata, con l’ennesimo timore di chiedere aiuto o col coraggio di chi proteggeva il suo bambino per l’ultima volta. Se le avesse permesso di chiedere aiuto o se lui non avesse omesso di soccorrerla non si sarebbe spenta dopo ore di lenta agonia tra lebraccia del suo dodicenne figlio che continuava a baciarla, carezzarla, chiamarla…