ASCEA. Pare non esserci alcuna spiegazione scientifica che possa gettare luce sulla misteriosa morte di Mattia, il bambino di soli 12 mesi deceduto martedì mattina tra le mura di casa (vedi anche http://salerno.occhionotizie.it/notizie-dal-territorio/tragedia-ad-ascea-muore-bambino-di-1-anno/). Manifestava difficoltà respiratorie, tali da preoccupare i genitori che hanno allertato i soccorsi. Prima del loro arrivo, però, il piccolo Mattia si era già spento tra le loro braccia. Invano, avevano tentato di rianimarlo. La salma è stata trasportata presso l’obitorio dell’ospedale “San Luca” di Vallo della Lucania. Il pubblico ministero Alfredo Greco ne ha disposto l’esame esterno, effettuato dal medico legale Adamo Maiese. L’esame, però, non ha evidenziato alcun elemento legato a una precisa causa di morte: né segni di violenza, infatti, né ferite, né problemi alle vie respiratorie. L’autopsia, dunque, non sarà effettuata. Il magistrato ha consegnato la salma ai genitori per il rito funebre. Da una prima analisi, quindi, sulla morte di Mattina non esisterebbe «alcuna spiegazione presso la comunità scientifica». Potrebbe essersi trattato della cosiddetta “sindrome della morte improvvisa infantile”, più comunemente nota come “morte in culla”. Si tratta di un fenomeno – in inglese noto con la sigla Sids – che non trova ancora fondamenti scientifici. I funerali avranno luogo ad Ascea, paese nativo del piccolo e del papà.
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