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Allarme droga dalla Polizia: i corrieri sono neonati

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AVELLINO. Il traffico di droga, in Campania, assume caratteristiche allarmanti. Nel carcere di Avellino addirittura un neonato è stato vettore delle sostanze stupefacenti ma anche cellulari. Nel beneventano, con minore inventiva, sono stati sfruttati i permessi premio.Un vero e proprio allarme droga lanciato dal Sappe (Sindacato autonomo di Polizia Penitenziaria) per i notevoli episodi di introduzione e spaccio nelle carceri.

È Emilio Fattorello, segretario nazionale per la Campania del sindacato, a raccontare che «venerdì scorso F. F., un detenuto napoletano, durante la visita dei familiari – moglie e quattro figli – prendeva dal neonato la droga: nello specifico 80 grammi di hashish.  Durante una perquisizione straordinaria, ieri, sabato 18 novembre, nel carcere è stato trovato un cellulare “imbottito” di droga».

La dichiarazione di Fattoriello si conclude con l’amara considerazione che la carenza organica e la totale assenza si supporti tecnologici che garantiscano la sicurezza degli agenti non attenuano l’impegno profuso dalla Polizia Penitenziaria.

Non meglio Benevento: allarme droga tra minorenni

Nel carcere minorile di Airola, invece, sono stati trovate alcune dosi di hashish. Il personale di Polizia Penitenziaria ha dichiarato che la droga molto probabilmente veniva inghiottita o, con lodevole perizia, infilata su per il retto. Fattorello parla di «procedura collaudata»: addirittura, specifica, «vere e proprie forniture di droga» stipate nelle terga. Trovarle, conclude, è stata «un’altra brillante operazione di polizia giudiziaria» il cui valore si accresce nell’ottica della grave carenza organica del Reparto di polizia penitenziaria.

 

 

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