SALERNO. Gli stabilimenti balneari e le aree portuali sono entrati nell’occhio della Procura. La nuova inchiesta mira, infatti, ad accertare eventuali irregolarità edilizie e amministrative relative sia ai lidi salernitani che alle attività e alle strutture che rientrano nell’area a ridosso del mare: dal Masuccio al Manfredi, passando per l’area della Stazione Marittima ed il Marina d’Arechi.
Le indagini sono state disposte dal procuratore aggiunto Erminio Rinaldi. Ad eseguirle, gli uomini della sezione operativa navale della Guardia di Finanza di Salerno, alla ricerca, presso gli uffici di Palazzo di Città, della documentazione necessaria per far luce sulle procedure di concessione. Lo stesso materiale è stato richiesto anche alla Regione Campania e all’Autorità portuale.
Sono stati eseguiti, inoltre, sopralluoghi presso tutte le strutture che ricadono nelle zone portuali, quali associazioni, centri sportivi ed attività legate al mondo della ristorazione o dell’intrattenimento. I controlli sono finalizzati a stabilire eventuali abusi edilizi, eventuali illeciti amministrativi e procedurali, ma anche concessioni demaniali.
L’inchiesta è nata a seguito dei controlli effettuati dalla Fiamme Gialle, riguardanti la verifica dell’adempimento dell’obbligo di certificazione dei corrispettivi, tornato in vigore da circa due anni. L’adempimento era stato soppresso, tra le tante ragioni, per i problemi derivanti dai controlli sulla clientela che raramente era in grado di esibire lo scontrino, perché relativo a un pagamento risalente a diversi mesi prima o per non averlo conservato. Ora, invece, nessuna sanzione può essere più irrogata al cliente non in grado di esibire la ricevuta. Da qui il problema, per l’impresa, di dimostrare il corretto adempimento degli obblighi di certificazione.
Dagli stabilimenti balneari l’inchiesta si è poi allargata a macchia d’olio, coinvolgendo anche le aree portuali.