ROCCAGLORIOSA. È stato presentato sabato mattina il nuovo progetto dal titolo: “I Lucani dell’entroterra”.Il nuovo progetto coinvolge tre comuni: Roccagloriosa, Ascea e Caselle in Pittari; finanziato dall’Unione Europea, dallo Stato Italiano e dalla Regione Campania, nell’ambito del Programma Operativo FESR 2007-2013 Asse 1 obiettivo operativo 1.9. La tua Campania cresce in Europa.
Si tratta di un vastissimo progetto che cercherà di far conoscere l’entroterra cilentana, attraverso le sue epigrafi che tutt’oggi sono in vista di qualsiasi passante, attraverso i siti archeologici, i quali verranno spiegati e narrati, valorizzando il passato di questi paesi.
L’evento è stato presentato a Roccagloriosa e contemporaneamente sono state annunciate anche due importanti novità: la realizzazione di un volume dedicato alla storia dei tre siti archeologici, elaborato da Aldo Rubino e la promozione del progetto a Expo 2015.
Un importante tassello, intanto, è stato già messo, grazie al coinvolgimento delle scuole elementari e medie dei 3 comuni. Oltre 200 studenti sono stati impegnati in laboratori di scavo, ceramica e gioielli. I quattro tutori hanno coinvolto i ragazzi nella pratica di diverse esperienze archeologiche privilegiando la loro diretta partecipazione anche sotto forma di gioco, premettendo così anche ai più piccoli, di conoscere, divertendosi, il passato del proprio paese e di rivivere le esperienze dell’antichità.
Intanto il primo cittadino di Roccagloriosa ha spiegato l’iniziativa del progetto affermando:
“Partire dalla storia per guardare in prospettiva ma salvaguardando l’ambiente così come ce l’hanno preservato i nostri antenati. Lavorare insieme ai comuni di Ascea e Caselle in Pittari ci ha permesso di dare un’identità al territorio, e avere risorse per avviare gli scavi sulla parte della città lucana e recuperare i reperti sui nostri siti museali”.
Mentre il Sindaco di Caselle in Pittari ha aggiunto: “Abbiamo una importante area archeologica, si tratta dell’antica città di Laurelli che era in stretta connessione con l’abitato lucano di Roccagloriosa. Il nostro sito – ha proseguito – è stato molto meno esplorato ma la potenzialità, ora inespressa, metterà in evidenza tutta la sua importanza”.
Per Pietro D’Angiolillo, sindaco di Ascea, il progetto «I lucani dell’entroterra» è “fondamentale per ricostruire insieme il futuro Mettere insieme la storia comune ci permette di costruire il futuro guardando al passato”.
Infine è intervenuta Maria Tommasa Granese, direttrice area scavi Ascea e archeologa della Soprintendenza di Salerno, affermando che “l’obbiettivo è promuovere la conoscenza dei siti centrali del Parco del Cilento che sono meno conosciuti nel circuito del turismo archeologico regionale”.
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